I migliori e i peggiori look degli Oscar 2020
Dagli abiti Dior e gli omaggi a Kobe Bryant al tragico outfit di Timothèe Chalamet
10 Febbraio 2020
Ieri notte, al Dolby Theatre di Los Angeles, si è svolta la 92ª edizione degli Academy Awards su cui non si sono risparmiate le critiche per l’assenza di registe donne e di artisti afroamericani. Fra gli storici Oscar vinti da Bong Joon Ho, il revival di Renèe Zellwegger e la prima statuetta vinta da Brad Pitt, la premiazione è andata avanti senza troppe soprese. E anche il red carpet non ha avuto troppe scintille anche se non sono mancate alcune sorprese. Reduci dagli Independent Spirit Awards, sembra che le celebrities abbiano esaurito proprio lì tutta la loro vena creativa, anche se non è mancata qualche fortunata eccezione. C’è da dire che, almeno, la maggior parte dei look era “green”: o elaborati a partire da materiali sostenibili, o vintage e riciclati.
Tra i migliori look femminili della serata, c’è Scarlett Johansson, che in Oscar de la Renta riesce a restituirci un po’ di bellezza e a farci dimenticare quell’ignobile agnellino che si è tatuata sulla schiena. Anche Brie Larson vince, scegliendo Celine e Bulgari per il suo look, mentre Renée Zellweger, un po’ ingessata in un classico Armani Privé, ricorda una diva d’altri tempi, come anche Rebel Wilson, memore della lezione di Lizzo ai Grammys. In prima fila, non sono da meno le due star di Bombshell: Charlize Theron in Dior Haute Couture e Margot Robbie con un indimenticabile vintage di Chanel impreziosito da un gioiello appeso alla scollatura. In odore di sostenibilità, invece, Saoirse Ronan che sceglie uno stratificato abito Gucci decorandosi i capelli da un gioiello a forma di ape. Janelle Monae incanta in un abito sparkly di Ralph Lauren con un cappuccio che ricorda l’iconico Azzedine Alaïa reso celebre da Grace Jones. Ma la migliore per fantasia ed espressione è invece Natalie Portman, che sceglie un Dior Haute Couture dalle rifiniture dorate e sul capospalla fa ricamare i nomi di tutte le registe donne escluse dalle nomination.
Tra gli uomini spicca un determinato ritorno alle forme più tradizionali della sartoria, come confermano Antonio Banderas, Joaquin Phoenix e Taika Waititi, che impreziosiscono i loro abiti con due spille gioiello degne di nota. Fresco di Oscar, Brad Pitt non delude in un tuxedo classico di David Yurman che per l’occasione sfoggia anche un vistoso anello d’oro grosso come l’isola a forma di cuore che gli aveva regalato Angelina. Applausi anche per Mahershala Ali in Ermenegildo Zegna, anche se la sua classe ormai è una certezza e Rami Malek in doppiopetto all-black firmato Saint Laurent. Al suo fianco, Spike Lee vince con uno smoking giallo e viola firmato Gucci che sfoggia il numero “24” sia sul bavero che sulla schiena, un omaggio a Kobe Bryant, e lo abbina a un paio di Nike Kobe 9 Elites Sequoia del 2014.
Bocciati, invece, alcuni insospettabili: nessuna pietà per Billy Porter e Billie Eilish, il cui marchio di fabbrica era tanto originale un anno fa e così noioso all’alba del nuovo decennio. Delude Timothée Chalamet che secondo The Cut si sarebbe dovuto presentare con un outfit dalla schiena scoperta che sarebbe davvero stato rivoluzionario e si è invece vestito da ghostbuster o benzinaio in una workjacket di Prada del tutto inadatta a una serata di gala e con i capelli pettinati in stile Danny Zucko di Grease. Eminem torna sul palco per cantare Lose Yourself in ricordo di 8 Mile, ma sembra un ex fidanzato che non ha mai superato la fine della sua relazione con il 2002. Greta Gerwig, invece, sembra che abbia letteralmente rubato una vecchia tenda per farsi il vestito. Infine, Al Pacino e Robert De Niro, con quei completi dal fit così sbagliato, entrano in lizza per il premio alla coppia più trash della settimana.