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I 10 italiani più influenti del decennio 2010-2019

È stato il decennio degli influencer, dello streetwear e del rilancio di grandi brand

I 10 italiani più influenti del decennio 2010-2019 È stato il decennio degli influencer, dello streetwear e del rilancio di grandi brand

I bilanci del decennio che si sta per chiudere sono iniziati scegliendo le sneaker più significative dal 2010 al 2019. La seconda classifica riguarda invece gli italiani che sono riusciti a lasciare un segno nella moda, cambiandone la narrativa, il gusto, e le regole, inventando modelli di marketing o alimentando il dibattito intorno ad argomenti di attualità.
Gli anni '10 sono stati quelli di della famiglia Kardashian-Jenner-West, di Beyoncé e Jay-Z, di Obama, Drake e più in generale della scena rap americana. Gli anni '10 hanno visto la nascita degli influencer e la riscrittura della figura dello sportivo, sempre più figura mediatica a tutto tondo.
Soprattutto nella categoria dei designer gli Italians sono stati grandi protagonisti della moda, rilanciando brand in caduta come Moncler, Burberry, Givenchy, Valentino o Gucci, portando uno stile che è andato bilanciandosi con l'ascesa del fenomeno dello streetwear. 

 

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Federico Marchetti 

Nel 2015 Federico Marchetti ha unito YOOX Group e THE NET-A-PORTER, creando la più grande società di moda e lusso online. Partito in anni in cui il commercio online del lusso sembrava una missione impossibile, Marchetti è stato definito dal New York Times “L’uomo che ha messo la moda in rete”, contribuendo a cambiare l’esperienza di acquisto nel decennio simbolo della rivoluzione digitale, che ha investito anche la moda. 

 

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Juventus

La Juventus entrava nell'ultimo decennio come una squadra sportivamente mediocre e un club storico con una reputazione da ricostruire dopo Calciopoli. A distanza di dieci anni, il club di Torino ha vinto otto campionati su dieci in Serie A e soprattutto è riuscita a trasformare il concetto di club calcistico in Italia e in Europa: ha costruito uno stadio di proprietà, cambiato il proprio logo, comprato il calciatore più influente al mondo e lanciato una linea di moda street. La Juventus è riuscita ad interpretare il cambio del paradigma culturale contemporaneo, dove un club di calcio non è solo una squadra sportiva ma una piattaforma culturale grazie alla quale arrivare a un pubblico al di fuori della sfera calcistica.
Una strada battuta solo dal PSG che ha portato il club di Torino fino alla collaborazione uscita a novembre con Palace, in pieno stile moda.  

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Francesco Ragazzi

Prima gli anni da direttore artistico di Moncler, voluto da Remo Ruffini, poi il talento per la fotografia e un viaggio tra Venice e Manhattan Beach hanno dato vita prima a un libro sull'evoluzione dello stile skate, presentato a Colette con la prefazione di Pharrell, poi al brand Palm Angels, vero fenomeno di stile degli ultimi dieci anni. Francesco Ragazzi è stato uno dei creativi più prolifici e brillanti dell'ultimo decennio, insieme agli altri membri di New Guards Group - gruppo di cui fa parte il brand insieme a Off-White e Marcelo Burlon ha portato lo streetwear di lusso a Milano. 

 

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Pierpaolo Piccioli & Maria Grazia Chiuri

Nonostante la loro carriera artistica si sia divisa lo scorso anno, gli anni ‘10 sono stati il decennio della grande collaborazione tra Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, per otto anni alla direzione creativa di Valentino. La capacità dei due designer é stata quella di dare modernità a un marchio storico della moda italiana, mantenendo Roma sulla mappa della moda ed rilanciando lo stile di Valentino Garavani, uno dei primi e più grandi couturier italiani. 

 

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Sfera Ebbasta

Dagli esordi tra i palazzi di Cinisello Balsamo alla giuria di un programma televisivo internazionale come X Factor. Se la trap è diventata il genere musicale più ascoltato da millennial e Gen Z, Sfera è l’artista italiano che è riuscito ad avere l’eco più grande, facendolo entrare il genere nel mainstream e collaborando con artisti internazionale come Quavo dei Migos, J Balvin e G-Eazy. In quanto a stile, Sfera Ebbasta ha dato una nuova immagine e un nuovo linguaggio alla figura tradizionale del rapper italiano. 

 

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Luca Benini

Difficile definire Slam Jam, più facile immaginarlo come la forma più moderna raggiunta dallo streetwear contemporaneo. Partendo da Ferrara e da un background musicale il fondatore di Slam Jam Luca Benini ha creato prima di tutto un modello di connessione tra brand e consumatore, aiutando lo streetwear ad uscire da un contesto underground e inaugurando una nuova idea di lusso. Merito di Benini è stato poi quello di far conoscere agli appassionati di moda italiani brand come Stussy, Carhartt WIP, Alyx, Suicoke, diventando un ponte tra lo streetwear internazionale e l'Italia. 

 

[ranking:4]

Miuccia Prada 

Limitare l’influenza di Miuccia Prada all’ultimo decennio è sicuramente riduttivo, il segno lasciato da Prada negli ultimi dieci anni è però decisivo. Miuccia è stata capace più di ogni altra cosa di far dialogare uno storico brand con una nuova generazione di consumatori. Dal rilancio di Prada Linea Rossa all’apertura di Fondazione Prada a Milano, il brand è probabilmente la casa di moda italiana che è riuscita a ottenere di più contaminando la propria tradizione con la contemporaneità. 

 

[ranking:3]

Riccardo Tisci

Nel decennio scorso aveva vestito star planetarie come Madonna ed era diventato direttore creativo di Givenchy, maison lasciata dodici anni più tardi, nel 2017, dopo averla rilanciata grazie a uno stile che guardava sempre di più alla crescita dello streetwear. La sua sfilata FW 11/12 e l’esordio della stampa con il rottweiler sono uno degli incipit della moda street nell’ultimo decennio, lanciando uno stile ripreso da un altro protagonista degli ultimi anni come Marcelo Burlon. Nel 2018 Tisci è diventato direttore creativo di Burberry, riuscendo già dalle prime stagioni a dare una nuova immagine al brand inglese, anche grazie a una decisa operazione di rebranding. Significative negli ultimi 10 anni anche le sue collaborazioni con Nike.

 

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Alessandro Michele

Se Gucci è da anni il brand italiano più richiesto, venduto e seguito è merito della rivoluzione estetica portata da Alessandro Michele a partire dalla sua nomina come direttore creativo, nel 2015. Con 63 milioni di follower Gucci è il terzo brand di moda più seguito sui social, gli 8,5 miliardi di euro di ricavi del 2018 sono più del doppio rispetto ai 3,5 del 2014, anno precedente all’arrivo di un altro grande protagonista del brand come il CEO Marco Bizzarri. La visione barocco-medievale profondamente simbolica di Michele si è inserita in una moda che si stava via via semplificando, spingendo sui valori della couture che hanno riportato Gucci nel sogno della moda

 

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Chiara Ferragni 

Se è vero che ci troviamo nell’era degli influencer, forse lo dobbiamo a Chiara Ferragni, capace di capire per prima il ruolo dei social network e inventare l’influencer marketing. Partendo dal blog The Blonde Salad fondato nel 2009 insieme a Riccardo Pozzoli, Chiara Ferragni ha inventato una professione che prima di lei non esisteva ed è stata capace di monetizzarla diventando una delle figure (alcuni dicono la più influente) della moda mondiale. La sua piccola rivoluzione ha a che fare con i selfie, i social e l'evoluzione dell'estetica globale, il suo merito è stato quello di riuscire a intuire prima di tutti cosa sono e come funzionano i trend nel mondo contemporaneo.