Già qualche mese fa avevamo iniziato a rivolgere la nostra attenzione verso l'Australia, in particolare verso lo streetstyle avvistato per le strade di Sydney. Molto spesso dimenticato o semplicemente ignorato, lo stile australiano sta gradualmente conoscendo la fama internazionale, grazie ad una sintesi unica tra i suoi codici più rappresentativi e i trend globali. Pensando alla moda australiana vengono subito in mente abiti casual e tenute da spiaggia, ma le cose stanno cambiando rapidamente: Melbourne è il palcoscenico dove scoprire i designer di domani.
La Melbourne Fashion Week prenderà ufficialmente il via il 28 agosto e proseguirà fino al 5 settembre, con un programma e una modalità di partecipazione molto diverse dalle Fashion Week europee a cui siamo abituati: basta infatti dare un'occhiata al sito della manifestazione per rendersi conto che molti eventi sono effettivamente aperti al pubblico, rivelando in questo senso un carattere meno esclusivo e più inclusivo che le nostre Fashion Week potrebbero prendere in prestito. Alla vigilia di questo evento così atteso abbiamo selezionato 5 brand da tenere d'occhio, perfettamente in bilico tra il passato stilistico del continente australiano e il futuro che arriva dal resto del mondo. Melbourne sembra pronta ad aspirare a rango di capitale della moda a tutti gli effetti, ansiosa di competere con Milano, Parigi, Londra e New York. Ecco cosa possiamo aspettarci.
I fratelli Leroy e Eli propongono una sintesi unica tra street e couture, due elementi mai fusi insieme, almeno in Australia, dando vita ad un Haute Streetwear, come lo chiamano loro. Gli studi fatti ad Hong Kong sono una fonte d'ispirazione importante per Elliot, gli anni all'estero hanno inevitabilmente influenzato la sua visione di moda e di stile. Il brand ritrae cattivi ragazzi, ma l'origine di tutto è sempre l'amore, che nei capi si traduce in dettagli femminili, decorazioni in stoffe preziose, stampe e immagini delicate e colorate. La collezione FW19, intitolata Affluenza, vuole abbattere i limiti e i confini dello streetwear e vuole rendere protagonisti gli "emarginati" della società. I fratelli hanno creato inoltre un brand minore, Subpar, con cui hanno disegnato delle tavole da skate che diventano un mezzo per comunicare con le giovani generazioni in modo diretto e sincero.
Questo brand è stato finalista del National Design Award 2018 e dell'International Woolmark Prize 17/18 della divisione australiana, e vedendo le sue creazioni, non c'è da sorprendersi. Traendo ispirazione dalle norme sociali di epoche, culture e luoghi diversi, AMXANDERNOW vuole farci dimenticare l'ambiente in cui siamo cresciuti e a cui siamo abituati per farci rendere conto della rottura della famiglia tradizionale. La collezione FW19 del brand, Refuge, rende omaggio a bushranger australiani - condannati evasi in gradi di sopravvivere nel territorio australiano - , al loro mito e alle loro storie leggendarie. Nei capi l'ispirazione si traduce in utility vest, denim e creazioni in maglieria. L'obiettivo finale del marchio è quello di distruggere il patriarcato così radicato nella storia australiana, definendosi un "ribelle romantico".
La rave culture nella sua totalità è ciò che ispira le T-shirt oversized, i cappellini e i track pants di Garbage TV. Il motto del brand, More is more, less is a bore, è ben visibile nelle sue creazioni, caratterizzate da stampe colorate, grafiche e immagini. Non sorprende quindi scoprire che le menti che si nascondono dietro questa label siano specializzate in animazione 3D, CGI e design. La loro ultima collezione FW19, Apocalyptic Dreams, è apparsa sulle pagine di Vogue Australia, i loro prodotti sono venduti ormai in tutto il mondo, ma Kiel Rogers e Rhys Scott rimangono fedeli al loro DNA australiano soprattutto grazie a capi in velluto, creazioni in pelle e semplici T-shirt.
Heather Daniel è ancora una studentessa, all'ultimo anno del Whitehouse Institute of Design di Melbourne, dove è in procinto di presentare la sua collezione finale, ispirata alle uniformi militari, al concetto di distopia e di praticità. Capi dal carattere pratico e formale diventano delle icone che raccontano l'evoluzione della socità. La designer vuole che ognuno si senta a suo agio nelle sue creazioni, senza conformarsi alle etichette imposte dalla società. La sua ultima collezione si intitola Dystopian Military.
Disegnato e prodotto a Melbourne utilizzando fibre rigenerate, il fondatore del brand, Gavin Shade, definisce il suo brand Una Visione di Essenziali Minimalistici. Shade non crede che ci sia bisogno di una formazione nel mondo della moda per creare abiti, lui si ritiene infatti un artista piuttosto che un fashion designer. Indossare un suo capo significa raccontare una storia. Quello che era semplicemente un hobby si è trasformata in una vera e propria carriera per Shade, che in precedenza lavorava come fotografo. I capi essenziali del suo guardaroba comprendono hoodie, body, pantaloni "all'incontrario" e borse trasparenti.