Louise Grey SS11: epic fail o epic win?
18 Aprile 2011
Mix and match, stile carioca e colour blocking, questi i trend che ricorrono maggiormente nelle parole degli occhi più attenti e catalizzate sulle passerelle della primavera – estate 2011: si sono viste stampe e tessuti mixati, a partire dal classico Missoni allo splendido Marni, Prada ci ha incantati con il suo stile carioca, siamo rimasti senza fiato davanti ai fiori di Mary Katrantzou, mentre il colour blocking magistralmente rappresentato dalle maxi skirt di Jil Sander ha conquistato anche gli irriducibili del black and white. Tre tendenze diverse ma legate da un sottile filo rosso (anzi, multicolor!) che è quello della joie de vivre, lasciando esplodere sulle passerelle di tutto il mondo una vera e propria festa.
Ma c’è stata una giovane designer che ha letteralmente invaso la fashion week londinese di un turbinio di colori e materiali diversi, al punto tale da non poter assolutamente passare inosservata né tantomeno indiscussa. Epic fail o epic win? Dipende dallo spirito con il quale si guarda alla collezione p/e 2011 di Louise Gray ed alle sue modelle che sembrano uscite dai sogni di una giovane ragazza in vacanza a Rio de Janeiro che affronta il peggiore degli hangover dopo un devastante party sulla spiaggia. Scozzese di nascita, formatasi alla Glasgow School of Art ed alla Central Saint Martins, artisticamente parlando Louise Grey sa come ci si diverte, e sa come far divertire.
Il party, il gioco e l’allegria sono in tutto: dalle creste mohicane in raffia multicolor realizzate per lei da Nasir Mazhar (già autore di copricapi celebri, da Madonna a Lady Gaga passando per i Fischerspooner) che hanno adornato i capi delle modelle, un po’ ara (i coloratissimi pappagalli delle zone tropicali dell’America) e un po’ David Bowie in versione Ziggy Stardust che neanche a farlo apposta è uno dei principali riferimenti musicali della stilista, alle stampe geometriche che fanno tanto ‘70s ma che sono rese attuali dalla luminosità della palette di colori rigorosamente fluo.
Tra multistrato glam, accessori punk, tappi di bottiglie e trasparenze, non mancano però vestiti di seta dalle linee deliziose ed indossabili, ammesso che ovviamente li si supporti con una forte personalità. Da non dimenticare i piccoli tocchi di stile: le borse in pvc piene di caramelle gommose, il body painting (pensavate che quelli ai piedi delle modelle fossero veri calzini bianchi? Bhe, vi sbagliate!) e le platform in suola di gomma realizzate con Pollini, praticamente già imperdibili must haves.