5 cose da sapere sulla sfilata di Louis Vuitton SS20
Con gli scatti esclusivi dal backstage
21 Giugno 2019
Terzo giorno della Settimana della Moda di Parigi dedicata alla SS20. A catalizzare l’attenzione sono lo show di Louis Vuitton e la collezione creata da Virgil Abloh, un inno bucolico a uguaglianza e libertà, raccontato da un urbanwear lussuoso, esaltato da una bellissima palette cromatica e da bag bizzarre e scultoree che ricordano gli aquiloni.
Location
Parigi. La storica piazza Dauphine su Pont Neuf si trasforma in un’idilliaca versione della capitale francese firmata Louis Vuitton fatta di deliziosi caffé e ristoranti, panchine decorate col monogram LV, carretti di gelati e crêpes, bancarelle, castelli gonfiabili, aquiloni e palloncini. Tutto nei di toni del verde smeraldo e del rosso. È una festa di paese che celebra il lavoro di Virgil Abloh.
Guest
Da quando Abloh ha assunto il ruolo di creative director di Louis Vuitton, gli show della maison pullulano di star e celebrities amici del designer. Gente come Blondey McCoy, Playboi Carti, Dev Hynes, Kid Cudi. Questa volta il protagonista è stato il calciatore Hector Bellerin che ha fatto il suo debutto come modello con addosso una felpa con cappuccio fucsia, shorts abbinati e sneaker. Insieme a lui in passerella la K-pop star Song Minho, Keiynan Lonsdale, Delfin Finley, Evan Mock.
Front Row
Nel front row ad applaudire la nuova collezione di Vuitton c’erano Frank Ocean, Gigi Hadid, Skepta, Miguel, Swae Lee, Russell Westbrook, J Balvin, Karrueche Tran, Cam Newton, Lewis Hamilton, Joel Edgerton, Kris Wu, Ben Harper, Maluma, Victor Cruz, Dan Carter, Gennadiy Golovkin, Gong Yoo, Shuhei Nomura, Nick Chou.
La collezione
Abloh continua ad esplorare il concetto di libertà, uguaglianza ed il significato sociale dell’abito, come scrive nelle note che introducono la nuova collezione per LV:
Attraverso tutte le fasi di crescita, dalla fanciullezza all’età adulta, l’incontro dell’uomo con i vestiti e con la moda è ancora influenzato dal ruolo sociale. La nostra esplorazione dei codici di abbigliamento è volta a liberare gli abiti da quegli stessi da quei codici dettati dalle norme sociali, dalle convenzioni di genere e dalla condotta culturale.
E aggiunge:
Negli anni saturati dalle immagini e dai dati digitali, tornare a soffermarsi sull’odore di una rosa permette di de-programmare la mente e di creare un nuovo spazio per la libertà di pensiero.
Il risultato è una combinazione di streetstyle e tagli di alta sartoria che mescola felpe trapuntate, shorts, completi dalle forme morbide, pantaloni in denim e gilet, trench, camicie lunghe come djellaba, enormi pantaloni fluttuanti, giacche oversize. Il tutto declinato in bellissime sfumature pastello accanto ad accenti di colore più carico. Ovunque spuntano fiori in un mood bucolico, cool e quasi romantico.
Accessori
Sono i fiori i veri protagonisti della collezione SS20 di Louis Vuitton. Sbocciano sugli abiti e gli accessori, creando pezzi destinati a diventare cult come l’harness reso famoso da Timothée Chalamet che ora sembra un bellissimo ramo fiorito che abbraccia il corpo. Completano il look bucolico-street cappelli di paglia, gioielli di ispirazione cubana e borse che sembrano cesti da giardiniere pieni di fiori di campo appena raccolti. Si candidano a futuri top seller, oltre a marsupi e zainetti, le nuove bag caratterizzate da monogram, rigide forme geometriche e costruzioni plissettate; mentre restano impressi nella mente la serie di borse in nylon ultrasottile, gonfiate prima apparire in passerella e i set di borse e aquilone che sembrano un omaggio alla moda di Craig Green. Per quanto riguarda le calzature, sneaker color-blocked si alternano alla versione LV cool e colorata di stivali da pioggia in vernice.