Nike e adidas contro Trump
Sono 173 i brand di activewear che si sono schierati contro i dazi proposti sulle merci importate dalla Cina
22 Maggio 2019
La proposta di aumentare del 25% i dazi imposti sulle calzature importate [dalla Cina] sarebbe catastrofico per i consumatori, le aziende, e l'intera economia americana.
Si apre così la lettera indirizzata al Presidente Trump firmata da 173 aziende leader nel settore del footwear e dell'activewear, tra cui spiccano Nike, adidas, PUMA, Under Armour, Reebok, Foot Locker, e tante altre. L'iniziativa si pone come la reazione più forte ed immediata alla proposta avanzata nei giorni scorsi di aumentare del 25% i dazi doganali sui prodotti provenienti dalla Cina, in particolare sulle calzature di qualsiasi tipo, dalle sneaker ai sandali. L'aumento delle tariffe andrebbe a colpire una categoria di prodotti tassata già circa 11 volte in più rispetto ad altre merci, per cui certi modelli sono tassati fino al 48% e al 67,5%.
E' inevitabile che se le spese aumentano a causa dei costi di trasporto, aumenterà anche il costo del lavoro così come le tasse aggiuntive, ma sarà il consumatore finale a trovarsi davanti ad un prodotto dal prezzo elevato, si legge nella lettera.
La Sua proposta di aggiungere dei dazi a tutti i prodotti importati dalla Cina costringerà il consumatore americano a dover pagarne il prezzo. E' arrivato il momento di porre fine a questa guerra commerciale.
L'associazione Footwear Distributors & Retailers of America stima che gli Americani spendono in calzature circa 76,3 miliardi di dollari ogni anno, un settore che da lavoro ad oltre 330 mila persone. L'introduzione di questi nuovi dazi porterebbe ad un aumento della spesa di 7 miliardi l'anno.