La sostenibilità nella moda secondo Freitag
Abbiamo chiesto a Daniel Freitag di raccontarci come è nato il suo brand di moda
17 Aprile 2019
Tra le novità e le proposte presentate durante la Milano Design Week, quella che abbiamo definito la più instagrammabile degli ultimi anni, che ha visto un' affluenza record e abbracciato una fetta di pubblico inedita, grazi alle numerose iniziative, che non si sono limitate ai brand di design.
Tra questi brand c'è anche Freitag, il brand nato a Zurigo nel 1993, dalle idee di due studenti, Markus e Daniel, continuamente alla ricerca di ispirazione creativa. L'approccio sperimentale porterà alla creazione della Messenger Bag, la prima borsa cucita a mano in un piccolo appartamento e composta da teloni di camion usati, cinture di sicurezza di automobili e camere d'aria di biciclette. All'interno dello spazio allestito nel distretto di Ventura Lambrate, abbiamo avuto la fortuna di scambiare due chiacchiere con Daniel Freitag, chiedendogli cosa significhi essere un brand sostenibile nel 2019.
Nell'ultimo periodo il mondo della moda si sta muovendo sempre di più verso un'economia sostenibile, incentivando la seconda vita dei materiali. Daniel ci ha raccontato la difficoltà a livello globale ma la naturalezza con la quale Freitag persegue la sua filosofia non invasiva e rispettosa nei confronti dell'ambiente, fin dagli inizia, quando il tema del riciclaggio non poteva sfruttare la cassa di risonanza creata negli ultimi anni.
Nel 1993 era presto per la sostenibilità, la Svizzera è un piccolo paese e per questo il luogo adatto per iniziare un percorso come quello di Freitag. La Svizzera era la regina del riciclaggio negli anni '80, quindi da bambini avevamo già l’impostazione per pensare in questa direzione oltretutto perché in Svizzera la gente riutilizza tutto. Essendo grafico, per me era bellissimo vedere come le cose venissero reinventate.
Reinventare la materia prima di scarto è un tema attuale tra gli studi di design, perché consente di ridurre i costi di produzione generando un tipo di produzione e consumo ciclico, che riesce a coinvolgere in prima persona il cliente finale.
L’economia circolare è così logica, serve molto dialogo con la gente che chiede i nostri capi, abbiamo fasce di età molto diverse in base ai paesi. Molti brand si concentrano solo su consumatori intorno ai 25 anni, noi puntiamo più ad unire un simile sistema di vita, qualcuno cerca bellezza, qualcuno fuunzionalità.
Freitag in questi 26 anni ha maturato un'alta credibilità tanto che si è formato uno zoccolo duro di compratori e un fenomeno di collezionismo vero e proprio, dovuto al fatto che ogni prodotto è realizzato da un tessuto unico, modificato dalla sua precedente vita e per questo non replicabile.
"Utilizziamo materiali di scarto, li portiamo a Zurigo, li laviamo, tagliamo e lavoriamo, fino all'ultima copertura in pvc. La community è ampia, in Asia abbiamo collezionisti, che postano i prodotti utilizzando l'hashtag “frtg”, l'unicità rende interessante il collezionismo."
Proprio in Asia nasce l'idea di Freitag, Daniel ci spiega che fu proprio un viaggio in India a stimolare il progetto, dopo aver visto il modo in cui i locali riuscivano a riciclare praticamente tutto grazie a semplici tools.
Abbiamo un mercato forte in Giappone, con il quale condividiamo la grande attenzione all'unicità dei prodotti, oltre che un ampio mercato di riutilizzo. Stiamo cercando di ampliarci nella West Coast, un territorio dal grande potenziale. L’italia è un importante mercato per noi, specialmente Milano e Torino, qui tutto va in base ai trend della moda, tutti si chiedono cosa ha successo per poi cercare l’anti trend.
Freitag è riuscito, anche in questa MDW19 a confermarsi come uno dei brand maggiormente sensibili al tema della sostenibilità, confermando come si possa far convivere sotto lo stesso tetto una sensibilità nei confronti dell'ambiente con alti standard di qualità.