Il sottile confine tra copia e plagio dei marchi di fast fashion
I recenti casi tra Kim Kardashian West, Versace e Fashion Nova richiedono una riflessione sulle leggi di copyright
11 Marzo 2019
UPDATE 27.11.19: lunedì scorso, presso il Tribunale di New York, Versace ha ufficialmente fatto causa alla catena di fast fashion Fashion Nova con l'accusa di aver venduto deliberatamente ''copie ed imitazioni delle sue creazioni più famose e riconoscibili, ma anche simboli e stampe registrate'', come riporta The Fashion Law. Il retailer è accusato di aver riprodotto imitazioni di capi iconici di Versace, primo fra tutti il famigerato Jungle Dress indossato da Jennifer Lopez e recentemente riportato in passerella, ma anche stampe come quella barocca, vero segno distintivo della casa di moda italiana. Nonostante Versace avesse più volte intimato direttamente a Fashion Nova di cessare la produzione di abiti-riproduzioni della sue creazioni più famose, ben quattro volte negli ultimi mesi, la catena di base a Los Angeles non ha dato retta alle richieste del brand italiano. Versace sostiene quindi che Fashion Nova sia colpevole di violazione del copyright e del trademark, oltre ad altre accuse. Versace sarebbe inoltre intenzionato a richiedere in un tribunale danni pecuniari per queste violazioni, e più in generale vorrebbe mettere fine alla politica di Fashion Nova, che distrugge il lavoro di designer talentuosi copiando spudoratamente le loro creazioni e approfittando della loro fama.
---------
La scorsa settimana Kim Kardashian West ha postato su Instagram una sua foto con indosso un rivelatore abito nero proveniente dall'archivio dello stilista francese Thierry Mugler. Qualche nanosecondo dopo, il marchio americano di fast fashion Fashion Nova ha caricato sul proprio sito le immagini di un abito quasi identico definendolo "Winning Beauty Gown”.
Questa però questa non è la prima volta che Fashion Nova copia i look delle star più seguite sui social. Qualche settimana prima, Kim aveva postato una foto di sé con un abito d’oro drappeggiato con la caption:"Ho trovato questo look dorato che Kanye aveva disegnato per me durante il mio viaggio a Miami la scorsa estate. P.S. Brand di Fast Fashion, potete aspettare finché non indosso questo abito nella vita reale prima di copiarlo?"
Un'ora o due dopo, Fashion Nova ha pubblicato le immagini di un abito quasi identico con la didascalia,
"Ehi @KimKardashian, non potevamo farne a meno. ‘Le gonne IRL [In Real Life]."
Quindi, semplicemente, è tutto molto complicato.
Alcuni potrebbero dire che nella moda non esiste nulla di nuovo e che è tutto solo un riciclo e un riutilizzo delle vecchie tendenze, ma quelli che vedono l'arte nei dettagli del tessuto, differiscono. Tutto si riduce alla questione se si considera il valore della moda con la M maiuscola — il potere di vedere l'industria del fashion design come una forma d'arte invece di una semplice industria utilitaristica. Dipende davvero dal fatto se uno valorizzi l'esperienza e la capacità di uno stilista e la quantità di lavoro richiesto per un capo. Dalle molte ore e giorni dedicati al Ready-To-Wear, alle settimane necessarie per produrre Couture. Questo comportamento porta a replicare e sminuire il processo di lavoro di stimati designer ai fini di ottenere un prodotto a prezzo inferiore e più facilmente vendibile. Delle leggi più giuste, sebbene non potranno eliminare completamente il problema della copia e del plagio, potrebbero per lo meno stabilire un confine più ampio tra marchi del fast fashion come Zara e Fashion Nova e i veri sarti e designer di moda.