Quando e dove vedere il documentario su Alexander McQueen

Più un personaggio è complesso e dotato di talento, più è difficile raccontare la sua storia in modo imparziale, senza rischiare di rimanere abbagliati dalla sua grandezza. Ci provano Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, con un documentario su Alexander McQueen che, dal 10 al 13 marzo, arriverà nei cinema italiani. Genio, provocatore, stilista iconoclasta, anima fragile. Non basta un solo aggettivo per descrivere il designer che con il suo immaginario unico in cui convivevano romanticismo, perversione, macabro, grottesco ed estrema raffinatezza ha segnato la moda e lo stile negli ultimi anni. Filmati inediti e di backstage, alternati ad interviste a familiari, amici e stretti collaboratori tratteggiano i contorni della storia del creativo inglese: dall’infanzia nell’East London, dove è cresciuto ultimo di sei figli al successo mondiale.

In mezzo in un mosaico fatto di arte, abiti, provocazioni e vita, ci sono l’amore per la moda; l’incontro con Isabella Blow, la prima a riconoscerne il potenziale e a diffondere il suo talento; l’apprendistato presso la prestigiosa scuola di sartoria di Savile Row; gli inizi da Romeo Gigli; l’esordio a soli 27 anni da Givenchy e soprattutto le sue collezioni. Proprio una selezione dei suoi spettacoli più personali e iconici scandisce il ritmo di Alexander McQueen: il genio della moda, dividendo il progetto in cinque capitoli: Jack the Ripper Stalks His Victims del 1992; il controverso Highland Rape; Search for the Golden Fleece, la prima collezione disegnata per Givenchy; l’esplorazione della bellezza e della follia di Voss; Plato’s Atlantis, lo show finale realizzato prima che l’uomo si togliesse la vita. Il progetto di Bonhôte e Ettedgui è l'occasione imperdibile per scoprire o approfondire la figura di Lee Alexander McQueen, il “Re ribelle della moda inglese”.