La review della collezione Dior FW19
Cappelli, corsetti e stampe a quadretti nella collezione di Maria Grazia Chiuri
26 Febbraio 2019
Si è conclusa la sfilata del primo grande nome di questa Paris Fashion Week. Christian Dior ha presentato la sua collezione Ready To Wear Fall Winter 2019 all'interno di uno spazio stretto e allungato, con pavimento bianco e sui muri fotografie di persone nude in pose che formavano le lettere dell'alfabeto. Un abecedario molto elegante e non volgare, realizzato da Tomaso Binga, pseudonimo di Bianca Pucciarelli, poetessa italiana che ha aperto lo show della maison francese. Lo show disegnato da Maria Grazia Chiuri è cominciato con le note della canzone Tears Dry On Their Own di Amy Winehouse. La prima parola che ci è venuta in mente vedendo la sfilata è stata cappelli, cappelli, cappelli: ogni singola modella portava un cappello dalla silhouette simile a quella di un bucket, con falde di grandezza differente l'una dall'altra. Il secondo trend immediatamente evidente è stato il motivo a quadretti in tessuti diversi ma che ha visto prevalere la flanella. Gli accessori non sono passati inosservati: corsetti con la lettera 'D', simbolo della maison, e tracolle della borse ispirate al tipico campanaccio alpino. Le silhouette sono come prevedibile molto chic ed eleganti, e rispecchiavano perfettamente quello che ci si aspettava dalla maison di monsieur Dior, dalle giacche alle gonne in tulle. Non è stato uno show travolgente, ma possiamo dire di aver visto una collezione all'altezza del leggendario nome di Dior.
Qui trovi i look migliori della collezione, courtesy of Now Fashion, mentre qui puoi riguardare il video dell'intera sfilata.