Il significato dell’orecchio d’oro di Gucci
Un bellissimo accessorio destinato a diventare trend ispirato all'arte surrealista
21 Febbraio 2019
"Dico sempre che amo le cose che non sono chiare, le cose che stanno nel mezzo."
Ha confessato qualche tempo in un’intervista Alessandro Michele, confermando quello che era già chiaro da tempo: l’estetica del designer romano è un bellissimo ibrido fatto di tanti mondi. Pop, rock, arte moderna e classica, teatro, cinema, moda, filosofia, letteratura,…ogni sfumatura che rifletta la sua idea di stile e bellezza trova spazio nelle ultime collezioni di Gucci. E non importa che qualcuno critichi il suo mix 'n match di elementi, spesso accostati in modo distonico, definendolo troppo caotico o eccessivo, lui continua dritto per la sua strada. Continua a giocare, costruire, sperimentare e rintracciare tutte le ispirazioni che si nascondo dietro le sue creazioni è un enigma appassionante che ogni volta ci insegna qualcosa. L’ultima sfilata presentata ieri durante la MFW FW19 non fa eccezione.
Stavolta il punto di partenza dichiarato è Hannah Arendt e la sua idea che, come spiega lo stesso Michele parafrasando la filosofa:
“Siamo persone quando scegliamo la maschera attraverso cui compariamo sul palcoscenico del mondo.”
E continua spiegando:
“La maschera, infatti, ci permette di mostrarci come ci piace e di interpretare il nostro ruolo di attore come pensiamo meglio. È la possibilità di scegliere come esercitare la nostra libertà."
La trasposizione in moda di questo pensiero è stata un alternasi in passerella di modelli con il viso coperto da maschere, semplici o con spuntoni dal sapore fetish, spesso accoppiati a chocker nello stesso stile o, in contrasto con gorgiere pseudo-medioevali; il capo o parte del viso incastonato in copricapo metallici che ricordano gli elmi di antichi greci e romani (i riferimenti al mondo classico sono moltissimi) e maxi gioielli architettonici in bilico antichità e futuro.
In particolare, a catturare l’attenzione è stato un gioiello-scultura che riproduce la sagoma di un orecchio, proposto da Gucci sia in versione singolo sia con un prolungamento dorato che copre l’occhio.
Il stravagante e bellissimo accessorio è un omaggio a Fashion Fiction #1, l’opera realizzata in oro 24 carati da Eduardo Costa nel 1966 e fotografato su Marisa Berenson da Richard Avedon per Vogue USA nel 1968. Il grande artista argentino, figura centrale dell'avanguardia artistica degli anni ’60, a metà di quel decennio, disegnò una serie di lavori che chiamò appunto Fashion Fiction, con cui rielaborò in maniera completamente innovativa la nozione di accessorio per il corpo. Oltre all’item di cui stiamo parlando, Costa creò altri pezzi dal mood surrealista come bracciali albero con gli anelli a spirale, bracciali ragno, anelli farfalla ed una serie di protesi per varie parti del corpo in oro in bilico tra erotismo e feticismo.
Siamo sicuri che la versione di Alessandro Michele sarà copiatissima e ben presto vedremo diversi modelli spuntare nei negozi delle catene low cost. Un altro dettaglio che verrà imitato e che vale la pena menzionare è l’effetto lacrime creato sul viso delle modelle dal make-up artist Thomas de Kluyver con un speciale gel solidificato. Alessandro Michele e Gucci si confermano ancora volta trend setter di grande cultura e senso estetico.