E’ ora di… Bulk!
22 Febbraio 2011
E’ il 2005, quando due ragazzi dal palato fino e dalla forte creatività s’incontrano. Loro sono Enrico Pizzardo (33) e Alessandro Raise (25) ed hanno un solo obiettivo: dire la loro in fatto di moda e tendenza, fare sentire la loro voce.
Nasce così Bulk chiaramente, brand giovane e dinamico, che parla in maniera diretta e chiara ai giovani, che non s’impelaga in inutili frivolezze, che non incappa in eccessivi virtuosismi stilistici, ma offre un prodotto schietto e sincero.
Un prodotto che ha pochi punti saldi su cui fondare la sua filosofia: la qualità delle materie usate, l’attenzione al fit e al dettaglio, una continua ricerca stilistica volta a offrire alla clientela un prodotto glamour e sempre al top.
Capi destoyed, sprayati, stampati, tinte eccessive e fluo, accostamenti di colori e sapori inediti, danno vita a una collezione, dove pregnante è l’influenza di un certo mood ’80, che scava nelle atmosfere pop dell’arte graffitara e negli armadi stracolmi dei figli della notte e della disco dance, per creare accessori e capi di vestiario all’avanguardia, divertenti, fuori dalle righe e nello stesso tempo così portabili, così pronti a diventare parte di noi.
Stesso dinamismo, stessa voglia di evasione dal banale quotidiano misto a quel desiderio di cavalcare l’incessante cambiamento che permea la nostra esistenza, che ritroviamo nella collezione per la primavera estate 2011.
“Last party 2012”, così si chiama una linea che si sviluppa in un tempo sospeso. In un non-spazio, in un non-momento, dove l’attesa per quello che verrà (alla base c’è la profezia che il mondo finirà il suo corso il 21 Dicembre 2012) si confonde con la paura mista ad ansia dei protagonisti. Non si può rimandare tutto a domani, il domani deve essere per forza oggi. Perfettamente e inevitabilmente. Si è vicini alla fine. O forse a un nuovo inizio. Bulk avverte questa tensione e la declina in stampe e geometrie che sembrano a un certo punto venire meno, rarefarsi, come i capisaldi di un’esistenza, che presto forse non sarà più.
E allora cogliamo l’attimo, che Bulk ci offre.
Saltiamo sulla sua giostra.
Afferiamo l’istante. E godiamone.
E’ la sua ora. L’ora di Bulk.
Da vivere adesso.
Domani, potrebbe essere già troppo tardi.