Valentino incontra Undercover
In una sfilata piena di sorprese
17 Gennaio 2019
La seconda giornata della Men's Paris Fashion Week ha visto scendere in passerella Valentino, che per l'occasione aveva preparato non poche sorprese. Sì, perché nel corso dello show sono state rivelate ben due collaborazioni, e con brand piuttosto distanti dal tradizionale universo a cui ci ha abituati Valentino, ossia Birkenstock e soprattutto Undercover.
Ho voluto ripensare il guardaroba sartoriale con un approccio più libero.
Sono state queste le parole del direttore creativo Pierpaolo Piccioli alla fine della sfilata, parole che riassumono bene la collezione appena presentata. A dominare sono infatti capi classici del guardaroba maschile, lunghi cappotti, giacche, camicie, pantaloni eleganti, ma caratterizzati da una fluidità e una morbidezza senza precedenti. L'uniforme maschile si libera, diventa meno ingessata, più portabile. Si toccano alti livelli di minimalismo, ma sempre perfettamente bilanciati da dettagli inaspettati. La palette del defilé è fatta principalmente di nero - molto, bellissimo - grigio e cammello, a cui si aggiungono tocchi rossi nei ricami al fondo dei cappotti.
Arriva quindi la prima sorpresa dello show: i modelli portano ai piedi le classiche Birkenstock, in nero o in rosso, alcune con il logo di Valentino sulla parte laterale della scarpa, indossate sempre con calze nere pesanti.
Le Birkenstock sono scarpe universali, come il denim, sono unisex e senza tempo.
Il vero highlight della collezione, però, è stato senza dubbio la presentazione della collaborazione con Undercover. Piccioli ha incontrato Jun Takahashi di Undercover dopo la sfilata di Valentino a Tokyo alla fine dello scorso anno. I due hanno deciso di collaborare alla creazione di una serie di stampe che avrebbero fatto parte di entrambe le collezioni, che ieri hanno sfilato a distanza di due ore l'una dall'altra. Takahashi ha realizzato gli artwork delle stampe partendo dalla teoria secondo la quale Edgar Allan Poe fosse in grado di viaggiare nel tempo. La leggenda è dovuta al fatto che in due dei suoi romanzi e in una sua poesia, Poe racconta di eventi e scoperte che nella realtà sono avvenuti solo dopo la sua morte. Le grafiche ritraggono quindi navicelle spaziali, slogan sul viaggio nel tempo, teschi, tutti con un touch sci-fi molto anni 50. A sublimare il tutto, il logo congiunto, VU, proposto in entrambe le sfilate.
In questa collezione Piccioli è riuscito a trovare l'equilibrio giusto tra la moda maschile più classica e lo sportswear, consapevole del fatto che è un trend troppo forte per essere ignorato.
La vera sfida è stata trovare un nuovo modo di coinvolgere e trattare lo sportswear, la mia idea era un cappotto che indossato fosse comodo quanto una felpa.
Una sintesi inedita ulteriormente rinnovata e stravolta dall'estetica di Undercover, che apre Valentino ad un nuova avventura nello sportswear, senza per questo rinunciare alla propria identità.