Emanuel Ricci, il designer che veste gli artisti più importanti della scena rap
Il suo brand MUSO KUSO ha conquistato tutti, da Young Thug a Post Malone
06 Dicembre 2018
Emanuel Ricci sa quello che vuole, e non ha paura di ottenerlo.
Il designer italiano trapiantato in Belgio ha dato vita dapprima al brand MAISON RICCI, e alla linea MUSO KUSO poi. Le sue creazioni grafiche, dall'appeal street e dal forte impatto hanno conquistato anche la scena rap. Young Thug è stato infatti il primo ad indossare i suoi item, seguito a ruota da Playboi Carti a 6ix9ine. È soprattutto la musica ad ispirare Ricci nella sue creazioni, e il mix di moda e musica diventa un binomio inossidabile per la sua estetica.
Il designer più hot del momento ci ha raccontato dei suoi inizi, del suo rapporto con la scena rap e dei suoi progetti futuri, in attesa di vederlo al prossimo White Street Market.
#1 Come ti sei avvicinato al mondo della moda e quando hai deciso di dare vita alla tua linea, MUSO KUSO?
Tutto è iniziato a Londra circa 6 anni fa, io avevo 19 anni, e lavoravo per una compagnia 3D. Avevo finito le scuole superiori in Irlanda a soli 16 anni. Quando arrivai per la prima volta nella capitale inglese, una città che ha un animo profondamente artistico e creativo, mi sono ritrovato in un luogo pieno di artisti, musicisti, designer e pittori. All'epoca mio cugino aveva una copisteria a Soho, quindi molto spesso andavo da lui per stampare su T-shirt e felpe alcune delle mie creazioni. Dalla stampa sono passato a cucire i miei primi capi, mentre comunque facevo altri lavori. Cucivo le tasche sugli item o stampavo il mio pattern per applicarlo poi sui miei prodotti. La vita poi mi ha portato in Belgio, dove ho trascorso l'infanzia insieme alla mia famiglia. All'epoca in Belgio la scena musicale e il mondo della moda erano ancora agli inizi, la città mi sembrava vuota e senza colori. È stato allora che ho avuto l'idea di dare vita al mio primo brand, MAISON RICCI.
#2 A cosa ti ispiri durante il tuo processo creativo?
La musica gioca un ruolo importantissimo nel mio processo creativo, la musica che ascolto ispira i vestiti che creo. La musica è una delle ragioni per cui inseguo ancora il mio sogno. Una volta lanciata la mia prima collezione sono stati molti gli artisti che mi hanno chiesto di disegnare degli abiti per loro. Da allora faccio entrambe le cose, infatti anche la mia bio di Instagram recita dal 2014, 'Conquer and accomplish, La musica e la moda'. Il mio secondo brand, MUSO KUSO, è nato proprio dall'incontro tra questi due elementi. Unire diverse identità culturali è un'altra parte importante del mio processo creativo, il fatto che parlo diverse lingue e che ho vissuto in tanti Paesi diversi influenza le mie creazioni da sempre.
#3 Hai dei modelli, dei punti di riferimento, che siano designer o creativi?
Ammiro i designer e gli artisti che sono stati in grado di cambiare il corso della moda, di lasciare il segno. Sono fan di Valentino, lo amo per come è riuscito a cambiare il mondo della moda, soprattutto grazie al suo gusto e ai suoi abiti femminili. Lo ammiro molto. Kanye West è un vero punto di riferimento per me, perché vuole ispirare e spingere le generazioni future a dare il meglio di sé, e investe proprio sui giovani sia nel campo della musica che in quello della moda. È grazie a persone come Kanye e Rocky che il panorama culturale sta cambiando. Yoni, la mente dietro M+RC, è un mio caro amico e una costante fonte di ispirazione. Gestisce il suo brand in totale autonomia, dalla produzione alla vendita, fa tutto da solo.
#4 Le tue origini italiane hanno avuto un forte impatto sul tuo gusto e sulla tua estetica? Passerai dall'Italia prossimamente?
Le mie origini hanno lasciato un segno indelebile sulla mia estetica, senza dubbio. Il fatto che sia figlio di culture diverse ha moltissimi aspetti positivi. In Europa sono molto in vista grazie al mio rapporto con la scena rap americana. Negli Stati Uniti molti sostengono il mio brand perché rappresenta qualcosa di nuovo, di diverso, che ha una forte identità. Parteciperò a White Street Market a Milano il prossimo gennaio, dove sarò presente per un talk sull'influenza dell'hip-hop sul mondo della moda. Ma nel corso del 2019 tornerò senz'altro nel vostro paese.
#5 Uno dei primi rapper ad indossare i tuoi vestiti è stato Young Thug. Come vi siete conosciuti?
In modo totalmente casuale. Secondo me però era destino che ci incontrassimo. La prima volta che è venuto in Europa è stato in Belgio. Il suo primo concerto in Europa era nella mia città. Ho trovato il suo numero grazie ad un video su Snapchat, qualcuno aveva fatto uno screenshot del suo numero di telefono e l'aveva postato. Mi sono scritto il suo numero su un pezzo di carta e ho fatto quasi subito una chiamata FaceTime. Un'ora dopo ero nel suo hotel a Bruxelles.
#6 Da Playboi Carti a 6ix9ine sono tantissime le celebrità che portano i tuoi capi. Chi ti piacerebbe vedere con le tue creazioni?
Il mio obiettivo è lavorare e vestire le personalità più influenti del nostro tempo, ma allo stesso tempo voglio vestire il mondo intero. Il mio sogno è uscire di casa e vedere tutte le persone, di ogni età, sesso e nazionalità, con indosso le mie creazioni, abbracciando completamente la visione del mio brand.