Simona Tagliaferri
13 Gennaio 2011
"Ho cominciato a sognare di fare il mio lavoro sin da quando ero bambina"
Così apre l'intervista la cool hunter e designer Simona Tagliaferri.
Io e lei seduti, su un divano color marsiglia ed immersi nei profumi dei pellami da lei accuditi come fossero creature vere, ancora viventi. E' così che me la immagino: piccola, seduta lì all'ombra di un pino, immersa nel verde, che disegnava, creava, pensava a come comunicare l'irrompente istinto animale che tutt'oggi la contraddistingue.Una formazione artistica la sua (facoltà di architettura), che le ha permesso di far emergere l'innata attenzione al dettaglio, al particolare.
Erano gli anni '80 e '90 quando Simona decide di frequentare un laboratorio di gioielleria; esperienza che le fornirà una chiara prospettiva su quello che il metallo rappresenta per l'accessorio e che le permetterà di aprire un'importante attività commerciale a Firenze. Attività quasi "pindarica", a suo dire, che si muoveva col suo stile, ma che di certo non la rappresentava.E' a questo punto che la sua attenzione si sposta verso aziende già esistenti sul mercato di cui cura la coerenza di stile, cercando di fornire il pezzo trainante di ogni loro collezione. Ma non basta. L'istinto animale, la bestia feroce risiede ancora lì, dentro di lei, come bloccato in una gabbia dorata, come assuefatto da una "Circe" che lo rende prigioniero, inespresso.
E così nasce "ST". "Era l'unico modo", dice la designer, "per esprimere quello che è il mio modo di essere, la mia sensibilità". Un progetto curato interamente da lei il cui intento è quello di produrre oggetti che mantengono la loro forma originaria, oggetti paradossalmente vivi.Nella Fall-Winter 2011/2012 sono presenti quattro linee, ma quella più forte si chiama ANIMA. Accessori dalla trama dinamica, trasformista, variabile, del tutto soggettiva. Materia dirompente, inedita, assoluta, che si nutre e vive della nostra energia.Lo stile si plasma nel puro dinamismo. Le mani trasformano questi oggetti in mille visioni, creando panorami eternamente mutevoli e costringendo la materia alla dittatura creativa del proprio volere.
Colori illuminati dalla luce invisibile che nasce al tramonto e muore all'alba.Materia e pensiero, nell'incontro tra innovazione e creazione.
No logo.
Ecco a voi Simona Tagliaferri.