Burberry ha appena annunciato che, “per stimolare i clienti con nuove consegne e comunicazioni frequenti”, rilascerà il giorno 17 di ogni mese delle collezioni limited editon, varibili per numero di prodotti e disponibilità. La prima di queste B Series, una selezione di t-shirt unisex bianche e felpe in jersey con il nuovo monogram “TB” (un cenno al fondatore del marchio Thomas Burberry) in rosso, è stata lanciata qualche giorno fa e la successiva, ancora topo secret, sarà svelata il 17 novembre.
Fin qui nulla di strano. La nuova strategia rientra perfettamente nel contemporaneo trend del marketing, intento a emulare, puntando sull’equazione “scarsità di prodotti eguale unicità, lusso ed elite”, proprio come avvenuto per le capsule che hanno decretato il successo di marchi come
Supreme. Quello da sottolineare, invece, è la ricorrenza del numero
17. Insieme al colore nero, a un amore per lo street style e a Bambi, questa cifra è uno dei trademark di
Riccardo Tisci, nuovo creative director della casa di moda inglese che, facendo notare un’altra “coincidenza”, ha sostituito
Christopher Bailey dimessosi dopo 17 anni nello stesso ruolo. D’altronde il designer italiano lo ha più volte dichiarato: 17 è il suo numero fortunato. Aveva quell’età quando ha lasciato la famiglia per studiare moda a Londra, iniziando una carriera baciata dal successo. Lui non ha mai spiegato il motivo dell’amore per la somma tra 10 e 7, ma lo ha inserito moltissime volte nelle sue creazioni per
Givenchy (ricordate le t-shirt “17 Lucifer” o “17 Pervert”?), @riccardotisci17 è il suo account Instagram ufficiale e ha deciso di debuttare con la sua prima sfilata per Burberry proprio il 17 settembre alle ore diciassette. Se nel suo paese natio, l’Italia, l’accostamento di 1 e 7 è un simbolo di sfortuna, non è così in Gran Bretagna, né per la Kabbalah ebraica che lo fa coincidere con la creazione dell’Universo o per la corrispondente carta dei tarocchi, "La stella", un simbolo di buon auspicio. Nell’industria fashion, il fatto che Tisci sia un uomo superstizioso e spirituale è un fatto risaputo, tanto che si vocifera che, durante il suo incarico a Givenchy, gettasse sale negli angoli degli edifici per rimuovere l'energia negativa.
Dato che con il suo talento e, forse un pizzico di assistenza divina, ha fatto guadagnare alla maison entrate superiori a 500 milioni di euro, Burberry ha deciso di assecondare la “filosofia” del suo direttore creativo nella speranza di avere lo stesso destino felice. La pianificazione di un marchio con più di $ 3 miliardi di vendite annuali secondo le superstizioni di un designer vi sembra troppo eccentrica? Forse, ma, come dice la saggezza popolare, “non ci credo, ma non si sa mai”.