Louis Vuitton SS19: l’arcobaleno street chic di Abloh

È finita.

Virgil Abloh percorre la lunga passerella arcobaleno nel giardino delle Tuileries, dove si è appena svolto il suo debutto come direttore creativo di Louis Vuitton, si avvicina a Kany West che ha assistito insieme alla moglie Kim allo show, e lo stringe tra le braccia.

In quel lungo abbraccio, sfociato per entrambi gli amici in un pianto gioioso, c’è tutto: l’orgoglio, la fatica, il duro lavoro, la soddisfazione di essere il primo afroamericano a dirigere una casa di moda del colosso del lusso LVMH.

E di orgoglio e multiculturalismo parla anche la collezione per la prossima SS19.

La sfilata si apre, sotto il cielo di un’assolata Parigi, con 20 modelli di colore vestiti di bianco, una schiera tra i quali è facile riconoscere Blondey McCoy, l'artista Lucien Smith e i musicisti Dev Hynes e Kid Cudi. 

Il total white lascia spazio a dettagli fluo, che poco alla volta, si trasformano in una colata di colore, dal beige al verde, dal blu al rosso, prima di esplodere nel finale in un vortice di colori e stampe.

Le camicie di crêpe de Chine rifinite con polsini oversize e colletti ad angolo ritagliato, i pantaloni ampi con laccetti tie-dye giacche, sahariane e una pioggia di una nuova classe di indumenti che Abloh ha definito “acessamorphosis, composta da borse a tracolla, giacche e fondine a spalla, sono pennellate che colorano una potente tela bianca.

Tela bianca che è anche sinonimo di un nuovo inizio, di riscatto, sulla quale inizia a prendere forma "una visione globale della diversità legata al DNA del viaggio del marchio". 

Applausi per Virgil.