Prada registra i profitti più bassi dal 2011 e punta tutto sulla strategia digitale
249 milioni di euro, contro i 278,3 milioni di due anni fa
09 Marzo 2018
Periodo di bilanci per Prada.
E non sono troppo positivi.
Dopo un pessimo 2015, Prada ha svelato un calo di marcato sia delle vendite che degli utili nel 2016, definito dall’amministratore delegato Patrizio Bertelli un "anno impegnativo di transizione".
L’azienda milanese, infatti, archivia il 2017 con ricavi pari a 3,05 miliardi di euro, in calo del 3,6% (a cambi correnti) rispetto al 2016. Nei dodici mesi l’ebitda è pari a 588 milioni di euro (19,2% sui ricavi netti), in flessione dai 653,4 milioni del 2016, mentre l’ebitda è sceso da 431,2 a 360 milioni (11,8% sui ricavi netti). Il risultato netto si attesta sui 249 milioni di euro, contro i 278,3 milioni di due anni fa (-10,5% per cento).
Bertelli, tuttavia, si dichiara fiducioso:
“Sono soddisfatto di come abbiamo chiuso il 2017: nella seconda parte dell’anno e in questi primi mesi del 2018 il trend delle vendite è andato progressivamente migliorando, rendendo così visibili i primi importanti risultati derivanti dalle iniziative strategiche avviate su diversi fronti. Gli investimenti fatti dal gruppo, per ottimizzare il network retail, per ampliare la visibilità dei brand e per arricchire le collezioni sono stati potenziati da una crescente presenza digitale”.
Prada è solo uno dei tanti marchi di lusso che deve scontrarsi con un panorama del retail in rapido cambiamento ed è costretto a modernizzarsi, sviluppando una strategia digitale efficace.
Quindi, l’azienda si concentrerà sulle piattaforme di e-commerce di Miu Miu, rilancerà i siti web di Prada e Miu Miu e migliorerà la funzionalità e la narrazione sui social media.