H&M accusato di razzismo per una felpa
Reazioni indignate sui social e da parte di The Weeknd, LeBron James e Kevin-Prince Boateng
09 Gennaio 2018
H&M è finito nella bufera con l’accusa di razzismo.
Perché? Grazie alla scelta di far posare, come modello, un bambino di colore con indosso una felpa con la scritta “The coolest monkey in the jungle”.
L’accostamento della frase stampata sul capo col viso del ragazzino è, inevitabilmente, stato recepito come un messaggio razzista, scatenando sul web una serie di aspre critiche esacerbata dall’immagine speculare di un’altra felpa, color arancio con una tigre dedicata alla salvaguardia di una foresta di mangrovie, pubblicizzata da un bimbo bianco definito “esperto” nella sopravvivenza delle specie.
I primi ad accorgersi del potenziale razzista dei due scatti sono stati Charles M. Blow, commentatore del New York Times, e la blogger Stephane Yeboah, seguiti da molti altri, tra i quali spiccano le reazioni dell’ex milanista Kevin-Prince Boateng che ha scritto “Siete seri?”, di The Weeknd che ha dichiarato di non voler più lavorare con lo store svedese e di quelle di LeBron James che ha trasformato il piccolo protagonista dell’immagine incriminata in un re scrivendo:
“Avete sbagliato tutto! Questo è inaccettabile! Ne ho abbastanza. In quella foto io vedo un giovane re. Il sovrano del mondo, una forza intoccabile che non potrà mai essere negata! Noi afroamericani dovremo abbattere questi tabù, dimostrare alle persone che sbagliano e lavorare ancora più duramente per dimostrare la nostra appartenenza. Ma alla fine di questa lotta saremo ripagati”.
H&M ha subito rimosso lo scatto e ha dichiarato ufficialmente:
“Siamo sinceramente dispiaciuti e non era nostra intenzione offendere nessuno con l’immagine stampata sulla nostra felpa. L’immagine è stata rimossa immediatamente da tutti i nostri canali online. Crediamo fortemente nella diversità e nell’inclusione, ci guidano in tutto quello che facciamo. Aggiorneremo le nostre policy interne rispetto all’accaduto”.