Metti il turb…ante
29 Giugno 2010
Oggi, mi tocca scomodare nuovamente la divina Kate (Moss). Perché lei, che di stile ne sa, eppure parecchio, è stata tra le prime a scendere in campo sotto riflettori bollenti con in testa un turbante.
E non me ne voglia la signora Miuccia (Prada), che di codesto orpello ne fece sfoggio già tre collezioni fa, per la sua ormai lontana primavera-estate 2007.
Se, infatti, la seconda ha lanciato la tendenza sulle passerelle, stabilendo il must have di stagione con cui fare i conti, la bella top model britannica ne ha consacrato l’uscita sulle strade e tra la gente (fashion), quando tutta avvolta in uno splendido abito dorato di Marc Jacobs, si è presentata all’ingresso del Met, splendente come una divinità.
Dopo di lei, la turbante-fever ha cominciato ad impazzare per le strade, rimbalzando da blog a blog, tra le foto improvvisate di fashioniste da strapazzo, capaci di avvolgersi in malo modo un foulard tra i capelli, e quelle più affermate e “professionali”, che il turbante vero se lo sono procurate, prima di dimostrare di aver fatto propria e attualizzata la tendenza.
Turbante, dicevamo. Da non confondere, attenzione, con il foulard; anch’esso molto in voga e sempre presente su siti di moda e affini. Se, infatti, il fazzoletto – come lo chiama la mia sempiterna nonna- si lega sotto il mento o dietro la testa, lasciando scoperto il capo; il turbante si avvolge, coprendo totalmente la nuca. Più a mo’ di cappello che di bandana, insomma.
La differenza sostanziale, poi, sta nel nodo, che nel caso del nostro oggetto di conversazione va assolutamente mostrato, messo ben in evidenza sulla fronte, che arricchisce con un tocco esotic-chic, molto boho e decisamente cool.
Turbante, infine, che mai come quest’estate va con tutto. Messi da parte per un po’ i cerchietti e le fascette, dunque, si preferisce sia da giorno che da sera, per rivitalizzare un look scontato o per aggiungere un pizzico di vibe ad un outfit, semplice e poco grintoso.
Ovviamente, poiché oggetto capace di catalizzare fortemente l’attenzione del suo indossatore, va portato con un certo garbo.
Le regole per indossarlo al top sono: evitare assolutamente l’effetto Moira Orfei (la regina del circo, che salutiamo calorosamente) unendolo a completi di taffetà cangianti;
scongiurare l’effetto Lawrence d’Arabia modello Omar Sharif coordinandolo ad abiti lunghi e bianchi, da re del deserto;
abbandonare ogni tipo di citazione a Jennie, la meravigliosa streghetta del telefilm mito degli anni ’60 “I dream of Jennie”, abbinandolo vistosamente a dei pantaloni Harem, troppo esotici, per funzionare.
Al contrario, mixatelo con jeans dalla gamba larga e giacche strutturate da marinaio in libera uscita, unitelo ad abitini fiorati, e se la coppia funziona, a leggins e camice di jeans, tres chic.
Perfetto compagno di “merende”, noi lo troviamo ottimo, soprattutto in quelle serate d’estate “un po’ così”, dove dopo il mare, con i capelli ricchi di salsedine e in assoluta mancanza di voglia di passare la piastra, può diventare l’alleato fedele di una mise fuori dal comune.
Pensateci…meglio di così!