La collezione Gucci SS18 è un atto di resistenza all'omologazione
"Hypnotism"
21 Settembre 2017
Con la sua collezione Gucci SS18, presentata ieri pomeriggio, Alessandro Michele offre una fenomenologia dello spirito dissenziente. In un vortice di ispirazioni e reference, i look scesi in passerella sono la definitiva ed eterogenea mise-en-scene di quello spirito anticonformista e avanguardista che Michele ha infuso così nel profondo nella nuova identità Gucci.
Alla passerella ispirata a un ambiente azteco, tra reference ad altre culture come l'Antica Roma e l'Egitto, i modelli hanno invece sfilato indossando creazioni in cui la rilettura del passato viene fatta proiettandolo nel futuro. Le abbondanti e dichiarate ispirazioni agli '80s e alla club culture incontrano opulente tonache monastiche ricche di pietre, giacche workwear ricoperte di perline, gessati tradizionali abbinati ad accessori dal richiamo tribale, eleganti abiti sartoriali infusi di paillettes, cappotti broccati e giubbe militari: Gucci SS18 è l'incontro del tutto, un mappamondo di pura creatività che non si ispira ma ricrea, sfidando chi la guarda ad essere se stesso.
"La creazione è un atto poetico. È un processo eruttivo che attinge a un nucleo magmatico abitato da urgenze, fantasmi e desideri. Un vortice in cui il flusso dell’essere si addensa per partorire inediti significati. Un’esplosione in cui si liberano potenze vitali che erano rimaste imprigionate.
Tale atto rivoluzionario produce smottamenti".