Demna Gvasalia: "Addio underground, benvenuto pragmatismo"
Il suo trasferimento a Zurigo per sviluppare il suo aspetto più pratico
31 Maggio 2017
Demna Gvasalia guarda al futuro e in una recente intervista con WWD racconta
“L’Europa dell’Est per me è over”,
di averne abbastanza anche dell'estetica underground, che insieme a scelte non convenzionali e capi oversized ha caratterizzato l’estetica e fatto la fortuna della moda del designer georgiano.
Proprio parlando delle forme loose dei suoi abiti l’uomo dietro a Vetements e Balenciaga ha rivelato di essersi ispirato alla sua infanzia in Georgia durante gli anni del regime Sovietico,
“Tutto il mio guardaroba era così. Le giacche erano sempre troppo grandi, perché dovevano durarmi almeno due o tre anni. Credo che la ragione per cui mi piacciono questo tipo di proporzioni e forme sia profondamente collegata a quei momenti”.
Gvasalia annuncia di volersi allontanare da quel concetto e usare nuovi strumenti nell’approccio creativo. La sua svolta sarà verso uno stile più lineare, strumentale, “più analitico. È basato sull'osservazione attenta e diretta del modo in cui ci vestiamo, degli abiti che indossiamo e della ragione che ci spinge a portarli”.
Per concentrarsi sul nuovo corso il designer si è trasferito a Zurigo, dove le persone non considerano il lato estetico dei vestiti, ma più funzionalità e lato pratico.
Qui ha un laboratorio creativo, una biblioteca di idee, concetti e osservazioni che consentirà a Demna di elaborare un approccio,
“meno subculturale, meno discoteca underground… più un tipo di design intelligente”.
La sua ultima ossessione? Gli abiti da lavoro per le persone che lavorano in montagna come agricoltori, boscaioli, “pezzi di abbigliamento fatti appositamente per quei tipi di lavoro che considerano la temperatura, la facilità di movimento, la morbidezza o la rigidità del materiale, tutte quelle cose molto tecniche”.
Sarà questo è il prossimo capitolo Gvasalia?