Vedi tutti

Ecco perché Raf Simons ha accettato la posizione da Calvin Klein

Una forte componente tattile contraddistingue la sua ultima collaborazione con Kvadrat - e la sua scelta di lasciare Dior

Ecco perché Raf Simons ha accettato la posizione da Calvin Klein Una forte componente tattile contraddistingue la sua ultima collaborazione con Kvadrat - e la sua scelta di lasciare Dior

Durante un'intervista ad Amuse, Raf Simons si è aperto a confidenze sulla sua quarta e più recente collezione con Kvadrtat, azienda manifatturiera con cui collabora dai tempi di Jil Sander. Ria è l’esemplificazione finale dell’incontro tra il contemporaneo di Kvadrat e l’estetica di Simons, un impressionismo tattile che ricorda l’approccio divisionistico di luci e ombre tipica del Puntinismo. La forte componente tattile contraddistingue questa collaborazione che si posiziona come un continuum nella carriera di Simons, iniziata ai tempi di Jil Sanders e continuativa sin ora con Calvin Klein.

La nuova posizione di Simons come head creative presso la Maison americana compare anche in questo contesto, collegandosi alla possibilità dell’entrare letteralmente in contatto con i prodotti di alta moda dai quali si è ispirati.


Does it bother you that someone may be so influenced by your work but never have the chance to touch it?


è la domanda che gli viene posta e la risposta ha del sorprendente. Simons dichiara infatti, con un candore che ha del disarmante, che uno dei principali motivi che lo hanno portato da Calvin Klein sia la sua disponibilità sul mercato.  


(...) the attraction and the reason why I came to Calvin is because it has the highest and the lowest and everything in between, so you can reach out to everybody. Which, in high fashion, is not always easy.


Questo contatto con il grande pubblico praticamente impossibile, per esempio, da Dior è invece all'ordine del giorno in un brand come Calvin Klein.

"I remember when I was a young kid — not 16, more like 19 or 20 — I was obsessed with Helmut Lang. I couldn’t afford it, but I was connected. That was my world. Fashion-wise, it was my world. And at one point, I could maybe buy a shirt, but I was completely a Helmut Lang kid. It’s more about how you connect to it in your mind, I think. Of course you want some connection for yourself, but some brands it’s just not possible. You could not even buy a lace of a sneaker, it’s just too expensive".

Raf noi ti capiamo, come ti capiamo!