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A day @ Romeo Hotel

A day @ Romeo Hotel

Nel cuore di Napoli, si affaccia sul golfo una splendida realtà, sintomo di una città in cerca di riscatto. Il Romeo Hotel, un nuovo landmark in cui si instaura un dialogo sensuale tra modernità e tradizione, firmato dall' eclettismo di Paul Tange. La crew di NSS non si è fatta sfuggire l'opportunità di visitarlo.

Napoli ed il mare. Un legame inscindibile sin dai tempi antichi di una città che ha visto nel porto da sempre il suo cuore pulsante. In quest' ottica romantica nasce il Romeo Hotel, progetto figlio del prestigioso studio Kenzo Tange, inaugurato alla fine del 2008. La struttura di per se, è già un pezzo di storia, prima sede degli uffici della compagnia Lauro, l'edificio è stato poi completamente ristrutturato senza però tradire quella che fu la sua vera natura. L'architettura è chiamata a rivitalizzare un luogo, diventando simbolo ed immagine di una nuova stagione per il rilancio della città. Il nuovo hotel è destinato ad attrarre quel sempre più vasto settore di turismo del design, che preferisce soggiornare in opere contemporanee pensate come elementi attrattori quasi a prescindere dal luogo in cui si trovano. Se poi la cornice è quella del golfo più bello del mondo, che offre ai suoi visitatori un paesaggio mozzafiato dall' alto della sua terrazza, allora il successo è più che assicurato. Il volume della struttura rimasto intatto dai vecchi progetti, è stato rivestito di una nuova "pelle", grazie all' applicazione di vetri curvi che quasi avvolgono tutta la facciata, come tante piccole creste di un onda che spunta dal terreno, ricreando quella continuità con il mare sul quale si sporge.


Dettaglio della hall al piano terra. Si nota sul varco ascensori l'opera di Francesco Clemente "Metamorfosi in III atti" realizzato su superficie lenticolare, ad hoc per il Romeo

Alla plasticità avvolgente si contrappongono i pannelli in ebano Macassar dell' interno della hall. Il rapporto tra i due spazi è giocato cosi nel confronto tra due diverse soluzioni materiche, la cui sinergia compone la realtà architettonica d'insieme. I saloni principali si propongono come un vero e proprio spazio espositivo da far invidia a grandi musei.

Anche al visitatore più distratto non possono sfuggire le numerose opere create ad hoc per l' hotel che contribuiscono ad abbellire l'interno della hall e dei restanti piani. Le creazioni di Francesco Clemente Gregorio Botta, Sergio Fermariello e Lello Esposito ne sono solo alcuni mirabili esempi, visione dell'arte moderna che contrasta piacevolmente con quell'antiquariato un po' "vintage" che va dai globi terrestri del tardo '700 al plastico in legno della città di Napoli del XVIII secolo. Sullo stesso trend dei contrasti si pone la vasta esposizione delle sedute che promuovono il Romeo nell'olimpo dei Design Hotel internazionali.

Gli arredi accostano poltrone Frau customizzate ad hoc, tavoli e sedie by Maxalto e preziose sedute Hermes in coccodrillo, senza dimenticare pezzi unici come la Kashiwado Modern chair - sedia per lottatori di sumo del 1961 - e la sedia "portatile" vezzo e mezzo di trasporto degli antichi mandarini cinesi.


Dettaglio della seduta di un mandarino del periodo Edo

Zero Sushi Bar

Passione, nostalgia, sogno ed esotismo si mescolano componendosi armonicamente nell' immagine che l'occidente ha della cultura asiatica. Inoltrandosi nei saloni del pian terreno, gli arredi dal profumo d'oriente sono solo il preludio allo strabiliante sushi bar creato in collaborazione con Zero.

Dedicato agli ospiti dell' hotel e non, il ristorante è un percorso visivo, in cui l'Asia non è copiata o riprodotta fedelmente, bensì la si può immaginare attraverso emozioni e sensazioni, suggestivi richiami dal sol levante, attraverso un gioco di luci abilmente creato grazie all' illuminazione delle lampade Logico di Artemide, alle piantane Fontanarte ed al lungo bancone by Bonacina in marmo bianco arabescato, al quale ci si siede per perdersi nell'estasi di sapori di luoghi lontani. All' ingresso quasi a fare la guardia, spezzando la prospettiva ridefinendo gli spazi, presenziano due armature appartenute ad antichi samurai risalenti al periodo Edo. Per chi poi non fosse amante degli alti sgabelli, un tavolo completamente in vetro costruito a misura su di un antica porta di un monastero seicentesco, accontenta proprio tutti. è proprio il caso di dirlo l'occhio ha avuto la sua parte e che parte!

Business e relax

Con somma tristezza abbandoniamo il pian terreno e ci avventuriamo curiosi per i piani superiori. Al primo piano troviamo i saloni dei congressi. La luce soffusa con studiate zone d' ombra e coni di luce, rivela un percorso fotografico creativo, un cammino attraverso la città di napoli vista attraverso gli obiettivi di artisti del calibro di Monica Biancardi, Antonio Biasiucci, Vincenzo Castella, Fabio Donato, Raffaela Mariniello, Pino Musi, Mimmo Jodice e Luciano Romano. Immagini irradianti che catturano i dettagli meno banali, sintesi di una città che ha l'arte nel suo dna. Salendo ancora visitiamo le camere Deluxe e le suites dalle quali a dirla tutta non volevamo più andar via. Il concetto di contrast design continua su tutti i piani dell' hotel, ove anche i tradizionali sbarchi degli ascensori diventano pretesto espositivo, atteggiandosi a piccole alcove d'arte i cui allestimenti fanno da filtro ai corridoi lungo i quali un astuto uso delle luci crea un mood metropolitano che accompagna i suoi fortunati ospiti.


Uno dei corridoi dell' hotel. Nel dettaglio, Sergio Fermariello. Caccia spiriti III: La camminata

Le camere sono predisposte con ogni tipo di comfort per soddisfare le molteplici esigenze dei clienti. Il layout riprende il concetto di uno yacht di lusso, gli spazi fedeli al progetto originale sono caldi ed accoglienti,  grazie anche agli arredi su misura di B&B. Il legno di frassino ricorda l'interno avvolgente di una cabina e fa da sfondo alla più moderna tecnologia ad oggi presente. Le suites sono infatti corredate di televisori e telefoni Bang & olufsen, i dettagli degli scrittoi sono curati dalla pelle dell'artigianato napoletano Tramontano. Se ciò non bastasse tutte le stanze sono personalizzabili, è infatti possibile scegliere tra 8 diversi colori per le lenzuola dei king size bed in lino o in seta ed un menù dei cuscini, ne mette a disposizione ben 20 tipi diversi, ce n è davvero per tutti i gusti. Concludiamo riluttanti, il nostro tour al nono piano, dove ad accoglierci è una strepitosa spa, dove relax è la parola d'ordine. Tra massaggi e saune, ci accorgiamo di una piscina riscaldata sulla terrazza esterna che nulla ha da invidiare ai famosi rooftop di New York, da li il panorama da ammirare è davvero unico e ci lascia a bocca aperta, pochi hotel possono vantare una vista così memorabile.

Insomma, ci è bastato un attimo per innamorarcene e chissà se basterà una vita per dimenticarlo, speriamo almeno di tornarci anche solo per un giorno, sicuri che chiunque abbia la fortuna di alloggiare all' hotel Romeo non sentirà di certo nostalgia di casa.


Photo shoot by: Salvatore Rocco