Pluto e Proserpina di Jeff Koons a Firenze
Dove andrà a finire l'opera?
07 Gennaio 2016
Pluto e Proserpina di Jeff Koons è stata la prima opera ad essere stata accolta nel famoso piazzale di Palazzo Vecchio a Firenze, tra incertezze e discussioni. L'avvenimento ha determinato un momento di rottura da un passato segnato da chiusura e rigetto nei confronti dell’arte contemporanea, considerata troppo inadeguata rispetto alle meraviglie storiche già presenti in loco.
Si è aperto da quel giorno un nuovo rapporto tra Firenze e l’arte contemporanea, grazie all’ "idolo dorato" (così definito dallo storico dell'arte Tomaso Montanari). Ma poi ci si chiede: dopo il periodo di esposizione sull’arengario di Palazzo Vecchio, che fine farà l’opera di Koons?
Essendo l'opera un prestito dell’artista stesso, nel momento in cui viene allontanata dalla piazza, merita di essere custodita fino a tempo debito. Da qui le prime ipotesi sulla prossima destinazione: verrà forse rinchiusa e “intrappolata” all’interno di qualche chiostro? Verrà forse messa in esposizione in qualche illustre sala di altrettanto arcinoto palazzo storico?
Al momento l’ipotesi più accreditata è quella che vede l’opera spostarsi all’interno di un cortile del centro storico, così che possa restare comunque in “zona” e che si possa tutelare l’opera dato il salatissimo premio assicurativo, che si dice sia anche suscettibile di variazioni a seconda del nuovo luogo di ubicazione.
In sintesi, a prescindere da dove andrà a finire l’opera di Koons, credo che quest’ultima abbia rappresentato per Firenze un piccolo passo avanti, un gesto di apertura verso nuove tendenze che vanno a scuotere ciò che è rimasto invariato per secoli, sotto la coltre maestosa del passato.