Peggy Guggenheim: Art Addict
Un documentario di Lisa Immordino Vreeland
16 Dicembre 2015
Figlia di Benjamin Guggenheim e Florette Seligman, Peggy Guggenheim perde il padre nel naufragio del Titanic a soli sedici anni. Suo zio, Solomon R. Guggenheim, è invece il fondatore del Guggenheim Museum di New York.
All'età di venti anni comincia a lavorare presso una libreria di New York e a frequentare importanti circoli e salotti culturali, dove conosce anche Laurence Vail, pittore del movimento dadaista grazie al quale compie il suo ingresso nel mondo dell'arte e con il quale convolerà a nozze a Parigi nel 1922.
Nel gennaio del 1938 inaugura a Londra, assieme a Jean Cocteau, la galleria Guggenheim Jeune: è la prima di una lunga serie di collezioni che la renderanno negli anni la più importante sostenitrice dell'avanguardia europea.
Con l'avanzata dell'esercito tedesco verso Parigi, la collezionista statunitense decide di lasciare la città (è ebrea) e di tornare a New York, dalla madre, dove nel 1942 inaugurerà la galleria Art of This Century. Tra gli artisti ancora sconosciuti figura nella collezione il nome di Jackson Pollock. Grazie all'attività di gallerista di Peggy, Pollock e altri artisti americani entrano in contatto con l'avanguardia europea, in particolare con il Surrealismo.
Nel 1948 acquista Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande a Venezia, dove trasferisce definitivamente la sua collezione, che dal 1949 apre al pubblico come Collezione Peggy Guggenheim.
La talentuosa regista Lisa Immordino Vreeland - nipote della più celebre Diana Vreeland - ha deciso di realizzare un documentario che ripercorre le fasi salienti della sua vita, interamente dedicata alla sua viscerale passione per l'arte: Peggy Guggenheim: Art Addict (2015).
Non è stato semplice portare sullo schermo una personalità tanto complessa: “Quando ho iniziato a lavorare al film sapevo la verità sulla vita di Peggy ma non ho avevo mai messo insieme tutti i pezzi. Ci siamo chiesti quello che gli appassionati avrebbero voluto vedere, come mostrare l'arte attraverso i suoi occhi” confessa la regista.
Nei suoi 81 anni di vita Peggy ha dimostrato uno sconfinato altruismo: portando l'arte tra la gente attraverso le sue collezioni aperte al pubblico, e riponendo la sua fiducia in artisti emergenti divenuti poi - grazie al suo contributo - miti dell'arte contemporanea.