A Milano chiudono i cinema Odeon e Apollo
progresso o decadenza culturale?
12 Ottobre 2015
In questi giorni non si parla d'altro: due cinema di riferimento di Milano, l'Apollo e l'Odeon, stanno per chiudere i battenti per lasciare spazio ad uno store della Apple e ad un prolungamento de La Rinascente. La questione ha prodotto inevitabilmente numerose riflessioni sul concetto di progresso e sul valore della cultura al giorno d'oggi.
Quando si pensa al progresso, in senso assoluto, si pensa al miglioramento generale del tenore di vita dell’umanità e ad un grado maggiore di liberazione dai disagi. Ma se in questo processo di avanzamento ci fosse un rallentamento (o anche un arresto) di aspetti fondamentali come cultura, memoria storica e senso di appartenenza? Allora il progresso non avrebbe più un andamento verticale e omogeneo, bensì mille diramazioni trasversali.
Una testimonianza che questo possa avvenire è da ritrovare nella chiusura di due dei cinema simbolo di Milano.
Emerge quindi una strana tendenza del progresso, che vede protagoniste la tecnologia e la vanità. E' una tendenza che si sta espandendo e srotolando gradualmente in tutta la penisola, e che non avrebbe modo di essere considerata negativa se non fosse che si sta manifestando come sostituzione categorica ai centri di cultura, che costituivano un tempo degli importanti punti di riferimento.
Se apre un nuovo Apple store in città, può essere un’occasione di crescita, ma se ad ogni store che apre si chiude un cinema, una libreria, un caffè letterario, allora sappiamo concretamente di essere entrati in un vortice di decadenza culturale. In generale tutto ciò che sacrifica il bene della collettività e predilige l’individualità e la vanità del singolo, non può considerarsi progresso.
L’impressione che Milano stia diventando un grande centro commerciale è sempre più forte, e più forte è la sensazione che gli oggetti materiali o i giocattoli “smart” siano una priorità assoluta, anche rispetto all’identità locale e all’educazione emotiva di una società.