Lo scorso novembre Kim Jones ha presentato la collezione uomo Pre-Fall di Dior a Tokyo. A catturare la nostra attenzione non sono state solo le incredibili creazioni di Jones, ma soprattutto l’enorme statua di un robot donna attorno a cui ruotava la passerella, statua disegnata dal visionario artista Hajime Soroyama. Il focus principale del suo lavoro è sempre stato l’apparente contrasto tra il mondo dei robot e dell’erotismo, dando vita a ciò che lui stesso definisce ‘una verità poetica’. Nonostante la sua carriera sia iniziata verso la fine degli anni Settanta, l’influenza di Soroyama continua ad essere ancora fortissima, soprattutto sull'estetica sci-fi. L’artista è nato nel 1947 a Imabari, in Giappone, e come molti nati in Giappone in quel periodo, Soroyama è rimasto profondamente segnato dalle due bombe atomiche che hanno devastato il suo Paese. Una generazione cresciuta in una distruzione distopica, per molti dei quali il futurismo è diventato una sorta di via di fuga e l’unico modo per andare avanti. Questo tipo di visione ha lasciato un’impronta indelebile nel futuro culturale del Giappone, specialmente in capolavori di fantascienza come Akira di Katsuhiro Otomo e Ghost In The Shell di Masamune Shirow.
Durante gli anni del liceo, negli anni Sessanta, Soroyama iniziò ad interessarsi alla
cultura pin-up, importata in Giappone dagli Stati Uniti grazie a riviste come
Playboy, che segnarono il primo passo di Soroyama verso l’arte erotica. Verso la fine degli anni Settanta all’artista fu chiesto di realizzare una campagna pubblicitaria che si ispirasse in qualche modo a C-3 PO di Star Wars, e fu così che nacque la sua prima illustrazione di un robot. Nei dieci anni successivi le sue passioni si incontrarono e contaminarono, e nel 1983 pubblicò il libro d’arte ‘
Sexy Robot’, grazie al quale i suoi sensuali robot diventarono noti in tutto il mondo.
Il suo stile, definito '
super realismo', riprende soprattutto gli ideali di bellezza occidentale promossi da Hollywood, prima fra tutti
Marylin Monroe, un tema ricorrente del suo lavoro. Il forte contrasto tra la
carne vera e sensuale e
freddi robot metallici è diventato il riflesso dell’interesse giapponese per un’arte erotica provocante e per la tecnologia dei computer del futuro. La sua
arte cyber-erotica è diventata un punto di riferimento per tutti quelli cresciuti negli anni Novanta, l’era della diffusione dei manga e degli anime, ed è proprio per questo che Kim Jones ha sentito il bisogno di chiamare Soroyama per omaggiare Tokyo con la sua sfilata Pre-Fall 19. Soroyama rappresenta un
futurismo senza tempo, perché temi come quello della sensualità fanno intrinsecamente parte dell’essere umano, e per questo resteranno sempre attuali. L’umanità sarà sempre interessata a scoprire quello che succede al di là del nostro corpo.