Diane Arbus ? The Freak's friend
14 Settembre 2010
Hippy, figli dei fiori, psichedelia e droghe allucinogene. Questi sono gli anni 60’, e questi sono gli anni in cui nasce la fotografia “mostruosa” di Diane Arbus. Il mondo sta cambiando; la musica, lo stile, l’arte, e la fotografia, vivono un' evoluzione senza tabù. Diane Nemerov, nome da celibe, nasce a New York il 14 marzo 1923 da una ricca famiglia ebrea di origine polacca, proprietaria della celebre catena di negozi di pellicce, "Russek's", fondata dal nonno materno di Diane. Seconda di tre figli ( il maggiore dei quali, Howard, diventerà uno dei più apprezzati poeti contemporanei americani, la minore Renée una nota scultrice ), Diane vive, fra agi e attente bambinaie, un'infanzia iperprotetta.
Frequenta scuole il cui metodo d’insegnamento, improntato ad una filosofia umanistica religiosa, le fanno da “nutrimento spirituale” della creatività. Il suo talento ha modo di rivelarsi precocemente, incoraggiata dal padre, il quale la manda ancora dodicenne a lezioni di disegno da un’illustratrice dell’azienda di famiglia, Dorothy Thompson. È grazie agli insegnamenti della Thompson che Diane troverà terreno fertile nella fervida immaginazione nella grottesca di denuncia dei difetti umani, infatti i suoi soggetti pittorici furono subito descritti come insoliti e provocatori. Qualche anno dopo incontrerà Allan Arbus, che sposerà compiuti diciotto anni, nonostante il parere contrario della famiglia.
Da Allan, Diane oltre a prendere il cognome, impara il mestiere di fotografa, lavorando insieme nel campo della moda e per riviste come, Vogue, Harper’s Bazaar e Glamour. La vita dei coniugi Arbus è segnata da importanti incontri, essendo partecipi del vivace clima artistico newyorkese, soprattutto quando il Greenwich Village diviene un punto di riferimento per la cultura beatnik.
In quel periodo Diane Arbus incontra, oltre ad illustri personaggi come Robert Frank e Louis Faurer (per citare, fra i tanti, solo coloro che l'avrebbero più direttamente ispirata), anche un giovane fotografo, Stanley Kubrick che più tardi da regista in "Shining" renderà a Diane l'omaggio una celebre "citazione", nell'allucinatoria apparizione di due minacciose gemelline.
Nel 1957 la separazione dal marito Allan, Diana comincia il suo cammino da sola allontanandosi dalla moda e cercando una sua dimensione, sempre più attratta dall’ “abnorme” nell’accezione latina del termine “fuori norma”. Ricerca i suoi soggetti nei sobborghi,nnegli spettacoli di quart’ordine legati al travestimento, scopre povertà e miserie morali, ma soprattutto fa diventare il centro del proprio interesse i cosidetti “freaks”.
Affascinata da questo mondo oscuro di “meraviglie della natura”. Diane comicia a frequentare Coney Island alla ricerca dei suoi soggetti . Quello che le interessa non è fare solo fotografia documentaristica, ma di restituire dignità e voce ai “mostri”. Con la sua macchina fotografica, immortala la solitudine, la diversità, la rabbia, la società dei falsi valori, dove ciò che è bello è inquadrato nei criteri del mercato e le sbavature non sono consentite, ma ciò che rende il suo lavoro fantastico, e unico è la mancanza totale di premeditazione, ma solo ricerca istintiva, ossessiva.
La Arbus non va alla ricerca sensazionalistica del brutto, sovverte invecel’ordine del bello facendoci vedere l’altra faccia della medaglia. Nelle sue fotografie c’è la poesia, cruda, cattiva, dove il lieto non è contemplato, i suoi soggetti sono scomode figure che stridono con il senso estetico comune, con il perbenismo, ritraggono una realtà che è li davanti a tutti e come già nel film diretto negli anni trenta da Tod Browing, “Freaks”, è chi guarda a sentirsi a disagio.
“La cosa che preferisco in assoluto è andare dove non sono mai stata.” (D.A)