Louis Vuitton Objets Nomades - Intervista a Tokujin Yoshioka
Il designer giapponese ha reinterpreto lo spirito del nomadismo contemporaneo con Blossom Stool
05 Aprile 2017
Creatività, funzionalità ed innovazione hanno motivato Louis Vuitton per più di 160 anni. La Maison francese ha sempre anticipato tendenze e scandito il ritmo della vita dei suoi appassionati. Questa tradizione al pionersimo continua senza sosta con Objets Nomades, una raccolta in continua espansione di mobilio e oggetti da collezione in edizione limitata, realizzati di anno in anno in collaborazione con designer di fama internazionale che, attraverso la reinterpretazione del suo ethos, realizzano oggetti nomadi, flessibili, trasportabili, contemporanei.
Fin dalla sua creazione nel 2012 la collezione Objets Nomades è in costante crescita e quest'anno accoglie dieci nuovi oggetti e due nuovi designer.
Abbiamo intervistato Tokujin Yoshioka in occasione di questa sua prima collaborazione per Objets Nomades: Blossom Stool.
#1 Questa è la tua prima collaborazione con Louis Vuitton, come ti senti a riguardo?
Louis Vuitton ha una lunga tradizione di ricerca tecnica ed espressività attraverso il design, e devo dire che per me è un grande onore essere chiamato a partecipare a questo progetto.
#2 L'ispirazione per Blossom (ndt. fiorire) può essere ricavata da il suo nome ma come lo hai ricondotto all'idea di nomadismo?
Blossom Stool è ispirato ai petali presenti nell'iconico monogramma di Louis Vuitton. Per me il significato simbolico degli oggetti è una caratteristica importante cui mi sento molto legato e Blossom Stool omaggia l'attenzione ai dettagli tecnici della Maison con la sua struttura: il suo rappresentare un fiore simboleggia un percorso, il viaggio della vita strutturato secondo il concept di "nomadismo"...
#3 I tuoi lavori sono spesso a cavallo tra opere d'arte e installazioni, come pensi si classifichi Blossom Stool?
Si tratta di una proposta per il futuro.
Il prodotto, così come il suo concetto, sono estremamente attuali e in un certo senso è sia opera d'arte che installazione che ingegno. La cosa importante per me è instaurare una connessione, una conversazione con la natura ed anche per questo ho scelto di rappresentare un particolare momento nella storia di un elemento naturale, la fioritura. Si tratta di qualcosa di importante, di universale.