GOD Save the TEENS: Annabel Mehran
18 Aprile 2010
Trovo che il rapporto che Annabel riesce a imporre tra i soggetti delle sue fotografie e i luoghi in cui sono stati ritratti sia unico. Non credo sia un caso visto che molto del suo lavoro si concentra proprio su dei landscape piuttosto "emozionali" e materici, in cui sembra esserci una strana simmetria circolare come un "nucleo, intorno al quale sembra essere avvenuto qualcosa un attimo prima. Annabel è sicuramente parte di quel genere bucolico, molto puberale, ricco di vegetazione e cespugli fioriti di magnolie ma questo non riesce a banalizzarla quasi per nulla, anche se l'odore di un fritto e rifritto radical chic sembra avvertirsi molto forte.
Ma, al suo portfolio e anche portafoglio questo giova eccome, viste le collaborazioni con Teen Vogue, Cheap Date e compagnia bella in rosa pesca. Ma qualcosa degli sguardi di queste donnine è autentico, e notevole. Ho scoperto anche che sulla copertina di un numero di Art Review in cui c'è una delle sue foto, è ritratta un opera che è esposta nella mia fermata della metro di Napoli. Piccole inutili coincidenze?