It's a fur fur (faux) world
January 3rd, 2012
Andrei Amado, il faux fur lo tratta come se fosse un materiale qualsiasi. Lo taglia, lo sagoma, lo strapazza. Lo ingabbia in strutture di lycra per dare vita a silhouette iperfemminili, ma nella modalità che meno ti aspetti.
Fashion designer dalla biografia scarna, ciò che sappiamo per certo su di lui è che si è laureato presso la londinese Central Saint Martin College of Art and Design, anche se il suo background personal-professionale arriva da ben più lontano – le sue origini possono infatti essere ricondotte fino in Colombia, con qualche parentesi girovaga tra Russia, Berlino e Anversa.
Nel marzo 2011 ha presentato la sua prima collezione, ispirata agli 80s di Olivia Newton John. Collezione decisamente eye-catching, per dirla all’inglese. Incuriosisce per la scelta della pelliccia sintetica come materiale principale, stupisce per l’accostamento tra questa e forme/tessuti presi in prestito dal mondo dello sportswear, convince per essere riuscito ad individuare il perfetto equilibrio tra due attori apparentemente incompatibili tra loro. L’uso di colori pastello rende la collezione delicata e quasi eterea, liberando dal suo peso la struttura “massiccia” degli abiti. Tutto ciò rende i capi leggeri come nuvole, trasmettendo un’irrazionale e immediata sensazione di impalpabilità.
Lo potete trovare su Not Just A Label.
Andrei Amado treats faux fur as any other kind of material. He cuts it, carves it, mistreats it. He encapsulates it into lycra cages, giving birth to hyperfeminine yet unexpected silhouettes.
His biography is a pretty thin one. What we know for sure about him is that he graduated from London’s Central Saint Martin College of Art and Design, being his personal-professional background way more articulated – his roots can be traced in Colombia, with random exceptions between Russia, Berlin and Antwerp.
In March 2011 he presented his first namesake collection, with a strong inspiration coming straight from Olivia Newton John’s 80s. Definitively a eye-catching one. He catches our attention with faux fur used as main fabric, surprises us pairing it with sportswear stolen shapes/materials, convinces us finding the perfect balance between apparently incompatible actors. Pastel colours make everything extremely delicate and almost ethereal, freeing clothes from their massive weight. Garments thus become as light as feathers, sharing with the viewer a totally irrational and immediate sensation of impalpability.
You can find him at Not Just A Label.