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Campionato Italiano, Crisi e Gossip

Come stanno adesso gli emigranti di lusso?

Campionato Italiano, Crisi e Gossip Come stanno adesso gli emigranti di lusso?

Maradona, Platini, Van Basten. Zico, Falcao, Gullit. E poi Rijkaard, Paolo Rossi, Roberto Baggio e tanti altri ancora. Questi i nomi dei campioni che popolavano il campionato italiano nel decennio d’oro del calcio nostrano. “I favolosi anni ’80”, per intenderci. A quei tempi la Serie A era riconosciuta da tutti come il torneo nazionale più spettacolare e, allo stesso tempo, più difficile del mondo. L’Italia era la nazione in cui ogni calciatore del mondo sognava di giocare, un punto d’arrivo per la carriera dei “professionisti della sfera di cuoio”. Sono passati circa trent’anni da quei “favolosi anni ‘80” ma, se si guarda all’attuale “penuria di campioni” nella massima serie, sembra passato un secolo da quando quei i fuoriclasse citati sopra si sfidavano a suon di giocate da maestro in stadi stracolmi di spettatori. Quali sono le cause principali che hanno prodotto un calo così vertiginoso di ‘appeal’ della serie A? Perché il nostro campionato è ormai diventato un semplice trampolino di lancio per i calciatori di talento? Quand’è cominciata, insomma, questa emigrazione dei “top player” all’estero?

CRISI ECONOMICA NEL CALCIO ITALIANO – Una della varie cause alla base di questa “fuga di talenti” è la crisi economica. Dalla metà degli anni 2000, infatti, l’Italia attraversa una profonda crisi dell’economia nazionale ed è automatico che questo fattore abbia dato vita ad una ‘austerity’ che si è insinuata anche nei club più importanti della serie A. Alla suddetta causa vanno inoltre aggiunti anni ed anni di gestioni societarie ‘spendaccione’ e poco programmatiche da parte di presidenti ‘tifosi’, quali Berlusconi e Moratti (su tutti) fino ad arrivare ai vari Sensi, Cragnotti, Tanzi e Cecchi Gori. 

CEDERE I CAMPIONI PER “FARE CASSA” - La prima società a dover sacrificare i propri talenti in nome del risanamento del bilancio è stata il Milan di Berlusconi che, nell’estate del 2009, ha dato il via alla cosiddetta ‘emigrazione di lusso’ dei fuoriclasse dal calcio italiano con la cessione Ricardo Kakà al Real Madrid per ben 65 milioni di euro.

Una cifra importante che è servita a dare un po’ di stabilità economica al club rossonero ormai orfano delle campagne acquisti imponenti targate Silvio Berlusconi.  Dopo l’addio a Kakà, gli appassionati di calcio del ‘Belpaese’ hanno dovuto salutare i vari Eto’o, Sneijder, Motta e Balotelli: tutti protagonisti del ‘trilplete’ interista targato Jose Mourinho che,  dal 2010 in poi, hanno ceduto al richiamo degli stipendi faraonici pagati dai nuovi potenti del calcio mondiale, ovvero gli sceicchi arabi e ‘magnati’ russi. Le cessioni appena riportate hanno permesso al patron nerazzurro Massimo Moratti di appianare (seppur in parte) le decine di milioni di deficit accumulate dalla sua società dopo anni di sperperi monetari che, a conti fatti, hanno indotto lo stesso Moratti a cedere la maggioranza dell’Inter ad un investitore indonesiano, ovvero Thoir. 

DAVIDE CONTRO GOLIA – Come accennato sopra, oltre ai disastrati bilanci di alcuni “top club” (figli di gestioni poco oculate) le società italiane si trovano a dover competere (senza alcuna speranza) con i ‘nuovi tycoon’ del calcio mondiale; a partire da Abramovich (Chelsea), passando per Mansur (Manchester City) fino ad arrivare Al Khelaifi (Paris Saint Germain) e Dimitri Ryboblev (Monacò), i presidenti italiani devono tenere testa a mecenati ultramiliardari in una sorta di lotta impari stile Davide contro Golia. Anche compagini calcistiche dalla gestione finanziaria impeccabile come Fiorentina, Roma e Napoli, si vedono costrette a cedere talenti cristallini in erba come il fantasista montenegrino Jovetic, il promettentissimo difensore brasiliano Marquinhos, l’ala argentina Lamela o il duo sudamericano Lavezzi-Cavani. Certo, tutte queste partenze eccellenti hanno immesso denaro fresco nelle casse dei club italiani ma il risvolto della medaglia è costituito dall’ormai scarso richiamo mediatico del nostro campionato, il cui  tasso tecnico medio è sensibilmente calato a beneficio di quelli europei, non ultima la Ligue 1 francese. 

COME FERMARE QUESTA “EMORRAGIA DI TALENTI” - La soluzione a questa ‘emigrazione di campioni’ dalla serie A può essere soltanto una: c’è bisogno che le società della serie A investano sullo sviluppo dei settori giovanili e sulla creazione di un indotto economico derivante da stadi di proprietà e sviluppo del marketing. Un processo, per intenderci, come quello avviato dalla Germania alla fine degli anni ’90. Un cambiamento che risulta necessario se si vuole dare nuovo lustro al calcio italiano, in modo da farlo tornare al suo antico splendore. Come in quei “favolosi anni ’80”.

LA NUOVA VITA (PRIVATA E NON) DEGLI "EMIGRANTI DI LUSSO" DELLA SEIRE A - L'Italia e il campionato italiano è ormai un lontano ricordo per alcuni dei campioni che, da questa stagione, si sono dovuti confrontare con un calcio (oltre ad uno stile di vita) diverso da quello vissuto sinora. Per alcuni, andare via dall'Italia ha significato combiare vita a 360 gradi, sia all'interno che al di fuori del terreno di gioco; ad esempio, anche a livello sentimentale (vedi l'addio di Pato a Barbara Berlusconi o di Cavani alla moglie Maria Soledad), per alcuni calciatori la "fuga" dai confini italici ha rotto "legami d'amore" che duravano da anni in favore di nuove 'fiamme' o, semplicemente, di una vita maggiormente "libertina". Scopriamo, dunque, come stanno muovendo i loro "primi passi" all'estero gli ex "top player" del campionato italiano.

PATO - L'unico comune denominatore che continua ad accompagnare l'attaccante brasiliano e che accomuna il Milan al suo nuovo club, ovvero il Corinthians, sono gli infortuni. Il 'Papero' persiste a incappare in problemi muscolari che non gli permettono di aiutare la sua squadra a conquistare la vetta del campionato brasiliano e, come se non bastasse, i tifosi del club "carioca" hanno individuato in lui il maggiore responsabile della crisi di risultati della loro squadra. Per quanto riguarda la vita privata, dopo una serie di avventure fugaci, Pato ha trovato una nuova fidanzata, tale Sophia Mattar, attrice di soap-opera brasiliana anch'essa futura ereditiera (come la Barbara Berlusconi) di un'azienda leader mondiale nel campo del autonoleggio.

 

CAVANI - L'ormai ex idolo del San Paolo di Napoli quest'estate ha deciso di dire addio al club azzurro e alla madre dei suoi figli Maria Soledad. Alquanto burrascosa la separazione tra i due ex sposini felici e timorati di Dio; una crisi matrimoniale nata negli ultimi mesi di permanenza del bomber uruguagio a Napoli a causa del flirt amoroso con Maria Rosaria Ventrone, giovane cassiera casertana che ha seguito l'ex partenopeo a Parigi; una "love story" che, stando alle ultime indiscrezioni, pare sia stata messa in pericolo da Miss Uruguay 2013, ovvero Micaela Orsi. Se dal punto di vista sentimentale Cavani pare avere le idee un pò confuse, sul campo il Matador ha ricominciato a segnare così come faceva in Italia: già 5 reti tra campionato e Champions League per lui e un "feeling" con il gol che sembra lontano dall'interrompersi. 

BOATENG - Tante le motivazioni che hanno spinto il calciatore africano a lasciare il Milan e a tornare in Bundesliga con lo Shalke 04: dai cori razzisti ricevuti durante l'amichevole con la Pro Patria alla mancanza di fiducia nei suoi confronti da parte di allenatore e ambiente rossonero, fino ad arrivare al desiderio di ottenere maggiore 'privacy' per lui e la sua compagna Melissa Satta. Insomma, il "Boa" desiderava un cambiamento che gli desse un più di tranquillità e, stando a quanto dimostrato nelle prime uscite con lo Shalke, il clima freddo ma "pacifico" di Gelsenkirchen lo ha aiutato a diventare titolare inamovibile e a segnare 4 gol tra campionato e Champions League. 

OSVALDO - Il 'Jonny Depp' del calcio europeo ha detto basta all'Italia dopo i continui screzi (anche pesanti) con i tifosi della Roma. Striscioni ingiuriosi esposti fuori casa e molteplici offese personali hanno convinto l'italo-argentino a chiedere il trasferimento in Premier League, al Southampton. 1 solo gol in quattro presenze con la sua nuova squadra ma posto da titolare assicurato grazie anche alle belle prestazioni offerte con la nazionale italiana. Dal punto di vista sentimentale, la figura di Osvaldo pare esser cambiata: se fino a pochi mesi fa era un convinto detrattore della 'monogamia', dallo scorso inverno, invece, l'ex romanista pare aver cambiato registro decidendo di fidanzarsi con Jimena Baron, colei che viene accusata da Elena Braccini e Ana (le due madri dei tre figli di Osvaldo) di esser la causa del poco attaccamento del papà verso i suoifigli.   

JOVETIC - Arrivato alla Fiorentina nel 2008 come uno dei talenti più promettenti del calcio Balcanico, Stevan Jovetic quest'estate ha fatto i bagagli ed è partito alla volta di Manchester (sponda City) dove ha firmato un contratto che gli permetterα di guadagnare 6.5 milioni di euro per i prossimi 5 anni. Nel corso della sua esperienza italiana, 'Jojo' è maturato dal punto di vista tecnico e tattico ma una serie di piccoli infortuni non gli ha permesso di esplodere in maniera definitiva e consacrarsi nel 'gotha' dei top player europei. Per lui soltanto due gol messi a segno in League Cup e vari guai fisici che hanno ostacolato il suo inserimento nell'undici titolare dei 'Citizens'. Il suo carattere tranquillo gli ha permesso di stare spesso alla larga dai riflettori della mondanitα e del gossip; dopo aver chiuso una lunga storia con Jelena, la ragazza con cui stava sin dai tempi del Partizan, dal 2012 'Jojo' ha una nuova compagna di cui si ha notizia solo grazie ad alcune foto pubblicate sul profilo Facebook del calciatore. 

GIACCHERINI - La carriera calcistica di Emanuele Giaccherini appartiene a quelle storie che spesso vengono raccontate nel programma Rai 'Sfide'. Si tratta del tipico ragazzo di provincia che, grazie al sacrificio e al duro lavoro, riesce a conquistare fama e trofei nonostante una non eccelsa tecnica di gioco. Esordisce in serie A col Cesena a 25 anni dopo aver militato in tante squadre appartenenti a categorie minori e, dopo un solo anno in massima serie, viene prelevato dalla Juventus. Con i bianconeri vince due campionati e due Supercoppe italiane dando un importante contributo alla causa; le sue doti tattiche gli permettono, nel 2011, di entrare nel giro della nazionale, dove diventa uno dei fedelissimi del C.t. Cesare Prandelli; non male per uno che, subito dopo i vent'anni, aveva seriamente valutato di lasciare il calcio e cominciare a lavorare come operaio. Quest'estate, infine, arriva l'offerta economica "della vita" da parte del Sunderland, club inglese che gli verserα uno stipendio di 2 milioni di euro netti per le prossime tre stagioni: un guadagno impensabile per lo stesso Giaccherini appena 5 anni or sono. Il passaggio in Premier è stato sin da subito positivo: nonostante il Sunderland stazioni nei bassifondi della classifica, Giaccherini è titolare inamovibile oltre che beniamino del pubblico locale con tre reti messe a segno tra campionato e coppa nazionale. Così come Jovetic, Giaccherini non è un tipo da 'copertina': è sposato con Dania, la fidanzata di tutta una vita, da cui ha avuto anche una figlia di nome Giulia Maria.