Be my Violent Babe: ARVIDA BYSTROM
Una corazzata di gatti glitterati fa il girotondo con il club degli unicorni visionari, teddy bear assassini scivolano armoniosi su arcobaleni lampeggianti, santi santini e Vergini Maria inaugurano scintilla party scendendo dai piedistalli sui quali campeggiano invece Nicky Minaj e popstars 90's, sacerdoti ufficiali del culto mondiale delle chiome tutti i colori e dei peli pubici pro Gaga.
Se pensate che il massimo che possa fare una fanciulla violenta sia strapparsi i capelli o minacciare di ammaccarvi la macchina con qualsiasi oggetto contundente in suo possesso, vi sbagliate di grosso. Cari miei, benvenuti nell'epoca post pink dove le psyco baby sono intelligenti e possono sgonfiarvi con l'ironia pungente di una manager repressa, dove riescono amabilmente a conquistare il vostro emisfero celebrale con l'adorabile risolutezza di una cheerleader candidata alla presidenza, dove la BITCH è chiaramente una “Babe In Total Control of Herself” ma soprattutto, benvenuti nell'era dove l'isterismo ormonale sfocia in una violenza candida e visuale, quella di Arvida Bystrom.
Lasciate ogni speranza voi che entrate (nel suo blog), se vi sentite dei finiti figosi con tendenze al bigotto o siete allergici al glitterato o alla pungente satira di una ventenne visionaria, allora rinunciateci: la dolce signorina svedese viaggia su frequenze psicadeliche, perlustra luoghi comuni reinventando e inglobando must have e concetti girlish delle decadi passate, si aggira borderline nel mondo del fashion, si nutre con la fotografia ed esplora se stessa tramite autoscatti rielaborati fino ad una dolce esasperazione delle norme etero, in un adorabile party di confusione sessuale apparente. D'altra parte è di una baby non-monogama e non etero-femminista che stiamo parlando, come lei stessa si definisce. Un'avanguardista del sacro e del profano in chiave my mini pony, una s
psychic, l'eclettica vestale dell'allucinante, una adolescente inside che fa della sperimentazione multicolor il suo personale divertimento, nell'autoironia più anticonvenzionale, nel mash-up istantaneo più geniale.
La violenza ha il profumo delle caramelle, meno sangue, più polvere di stelle per tutti.
Art Work by Federica Ciuci Priori