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Fragments of Ray Allen

Snapshots from the extraordinary career of Ray Allen aka Jesus Shuttlesworth

Fragments of Ray Allen  Snapshots from the extraordinary career of Ray Allen aka Jesus Shuttlesworth

 

"Dear 13-year-old Ray,
When you get off the school bus tomorrow, you’re going to be in a whole new world"

Comincia così la lettera con cui Ray Allen saluta, ufficialmente, l’NBA. Comincia ricordando quei giorni vissuti sempre in giro, tra una base militare e un’altra, a seguire il lavoro di papà, che non è il più facile né il più comune al mondo. Walter Ray Allen Jr., figlio di Flora e Walter Sr Allen, prima di diventare una leggenda del basket collegiale e di quello NBA ha girato il mondo. California, Inghilterra, Germania poi di nuovo gli States fino al Connecticut, dove Allen comincia a diventare "Allen".

In NBA ci arriva dalla posizione numero 5 del draft scelto dai Minnesota Timberwolves e immediatamente girato ai Milwaukee Bucks per un prodigio di Coney Island, Stephon Marbury. Quel draft però, non è un draft come tutti gli altri, ma – con buone probabilità – il migliore (o tra i migliori tre) della storia NBA. Alla numero 15 Steve Nash, alla 14 Predrag Stojakovic. La prima scelta assoluta invece era stata quella dei Philadelphia 76ers, che avevano chiamato Allen Iverson. Alla numero 13, traghettato dagli Hornets, i Lakers si accaparrano Kobe Bryant.

La carriera di Ray Allen è folgorante in quanto a talento, non per le vittorie. Dopo i quattro anni nei quali fa in tempo a diventare l’ultima superstar dei Seattle Supersonics – e a consacrarsi come uno dei migliori tiratori NBA di tutti i tempi – deve arrivare Boston e formare i Big 3 con Pierce e Garnett per consegnarsi all’Olimpo dei vincitori di un titolo NBA. Ma non è finita qui: a 36 anni Ray Allen trova la forza e il coraggio di mettersi in discussione, segue Lebron James a Miami, gli consegna un titolo con quello che passerà alla storia come il suo tiro più famoso di sempre, 0.7 secondi sul tabellone, gli Heat ancora campioni, lui ancora campione. Fanno 2 anelli NBA, 10 chiamate per l’All Star Game, un All American, leader per punti segnati su tiri da tre.

Dopo qualche ripensamento, voci contrastanti, ipotesi e idee Ray Allen ha detto ufficialmente stop e con lui Jesus Shutterworld. Indissolubilmente legato al suo personaggio infatti, c’è l’icona che Allen è saputo diventare al cinema, di fianco a Denzel Washington e diretto da Spike Lee, interpretando il giovane Jesus nel generazionale “He Got Game”, che gli è restato appicciato addosso come soprannome per sempre.

Ray Allen è stato un simbolo degli anni ’90 applicati all’NBA, alla lega che diventava d’interesse planetario, dei grandi brand che invadevano il mercato, delle jersey tra le più belle in circolazione. È stato in un certo senso pionieri di quel mondo, sempre sorridendo, sempre con una grazia che nessuno mai era riuscito ad avere. Abbiamo deciso di salutarlo con una galleria fotografica che immortalasse i momenti essenziali della sua carriera, piccoli frammenti di un genio cestistico: frammenti di Ray Allen.