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Dal #lebroning a Kawhi Leonard, gara 2 & 3 delle Finals NBA

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Dal #lebroning a Kawhi Leonard, gara 2 & 3 delle Finals NBA Do The Right Thing

Ecco, questo è il massimo che potreste ottenere da uno che, la scorsa notte, ha giocato la partita della vita, trascinando i San Antonio Spurs in una delicatissima gara-3 in casa dei bicampioni NBA. 
Perché Kawhi Leonard è cosi, non parla, ma per davvero. Popovich, non necessariamente un chiacchierone (o meglio, non uno dalla parlata frivola) dichiarò di aver avuto seri problemi a comunicare con lui, ma tant’è, lo ha scelto  e per assicurarselo ha rinunciato all’attuale play titolare degli Indiana Pacers. 

Intanto Popo se la ride, perché aveva ragione ieri, come oggi, come domani.

Insomma, l’avrete capito, gara-3 è stata vinta dagli Spurs, grazie alla mostruosa prova di Leonard (già rinominato “The Bird Hunter” per la super-schiacciata sul Birdman).

Gara 2 invece? Com’è andata a finire?
Eh, nell’unico modo in cui può andare a finire una partita quando qualcuno fa arrabbiare LeBron James. Ricordate quel genio di Stephenson? Si, quello del soffio. Danny Green sembra non aver recepito la morale della favola, ed ha preso in giro LBJ prima della partita con questa foto (alludendo alla disidratazione che avrebbe portato King James ai crampi di gara-1).

Non sazi, tutti i tifosi NBA che non tengano per Miami, hanno riportato in auge la moda del #lebroning. In due parole: prendi in giro Lebron che si lagna per qualcosa, fai una foto e condividila su twitter con l'hashtag #lebroning. 

Il Prescelto non l’ha presa bene, ed ha vinto la partita da solo.

Oddio da solo. Si è avvalso anche della partecipazione di un insospettabile, quel Rashard Lewis partito (con Ray Allen) da Seattle tanti anni fa, ed arrivato i Florida a vincere un titolo.
 Forse neanche lo stesso Sweet Lew si aspettava un impatto del genere, dicono abbia reagito cosi.


Per tutto il resto, c’è la panchina degli Spurs.

Cover By Davide Barco