Ai tennisti non piacciono le palline dell'ATP
Sono davvero peggiorate dopo la pandemia?
13 Novembre 2024
"Dopo la pandemia le palline sono peggiorate e mettono a rischio la salute dei tennisti". L'ultimo a lamentarsi della qualità delle palle da gioco durante queste ATP Finals di Torino è stato il numero due delle classifiche Alexander Zverev, nella conferenza stampa successiva alla sua vittoria contro Andrey Rublev. Il tema delle palline è stato sollevato in quasi ogni conferenza stampa a Torino, con Daniil Medvedev come sempre tra i più vocali dell'esprimere tutto il suo disappunto rispetto alle condizioni di gioco. Il russo si è reso anche protagonista di un episodio estremo, quando ha spaccato la sua racchetta dopo aver commesso tre doppi falli consecutivi nel suo match contro de Minaur.
Una serie di errori inconsueti che il Medvedev ha imputato anche alle palle utilizzate, definite troppo lente in aria e che lasciano tutti i giocatori nello scambio, delle quali si era già lamentato durante il Master 1000 di Shanghai quando durante il match contro Matteo Arnaldi si è beccato due warning dopo aver perso un punto. "Non credo sia possibile cambiare troppo il proprio stile di gioco per adattarsi a queste palline. Ciò che accade è che avvantaggiano quei giocatori che sono più bravi ad accelerare la palla quando questa arriva senza molta potenza. I primi due al mondo sono quelli che riescono a farlo meglio; sono gli unici che riescono a generare una potenza incredibile con queste palline, quindi ne traggono un grande beneficio, ma sono sicuro che sarebbero comunque i migliori anche senza di esse" ha poi commentato Medvedev, a sottolineare il vantaggio che Sinner e Alcaraz riceverebbero rispetto agli altri giocatori del circuito.
Come sono cambiate le palline da tennis
Lo stesso Zverev, che nell'ultimo mese è riuscito a superare Alcaraz salendo al secondo posto del ranking ATP, non ha lesinato le critiche. Il tedesco infatti è anche un membro dell'ATP player advisory council, ed è in questo ruolo che si è impegnato nel capire se ci fosse davvero una differenza tra le varie palline utilizzate nei tornei in giro per il mondo. “Il motivo è che le aziende produttrici hanno cercato di tagliare i costi e ora utilizzano un materiale di gomma diverso, che rende le palline da tennis tra il 30% e il 60% più lente in media rispetto a prima di Covid. Quello che succede ora con le palline da tennis è che l'aria e la pressione diminuiscono perché il materiale non le trattiene all'interno. Volano molto velocemente in aria per i primi due o tre metri, poi rallentano”.
L'ATP nel 2019 ha stipulato un accordo di partnership con Dunlop con decorrenza fino al 2028. Gli Australian Open utilizzano Dunlop, gli Open di Francia e gli US Open hanno accordi con il produttore americano Wilson e Wimbledon con l'azienda britannica Slazenger. Ma le palline realizzate dall'azienda giapponese sono usate solamente dalla metà dei tornei del circuito, creando così delle difficoltà ai giocatori che cambiano materiale di gioco di settimana in settimana. "Si disputano una serie di quattro tornei nello stesso continente utilizzando quattro palline diverse, può essere difficile e impegnativo" ha commentato Casper Ruud dopo la sua vittoria nel turno inaugurale contro Alcaraz.
Gli infortuni nel tennis
Altri giocatori invece sostengono che la scarsa qualità delle palline e la conseguente lentezza siano le cause di infortuni ai gomiti ed ai polsi dei tennisti, sempre più frequenti. "L'aria e la pressione abbandonano la pallina da tennis a causa del materiale. Il materiale non la trattiene all'interno“, ha continuato sempre Zverev, aggiungendo come ”la pressione della pallina da tennis diminuisce drasticamente”. Questo causa uno sforzo eccessivo dei tennisti per imprimere nuova forza su palline sgonfie, con conseguenti problemi fisici. Ora che la stagione arriva alle sue battute conclusive, è tempo anche per l'ATP di fare una riflessione sugli allarmi dei giocatori, che da inizio anno lamentano un problema per la loro salute.
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A gennaio Novak Djokovic parlando al sito web Sportal aveva dichiarato "C'è sicuramente un collegamento tra i frequenti infortuni al polso, al gomito e alla spalla con i cambi di palla, sono assolutamente favorevole alla scelta di un'unica palla con cui giocare tutti i tornei ATP". Mentre Robby Sikka, medico specializzato in medicina dello sport e consulente della Professional Tennis Players Association, ha dichiarato: “Non c'è dubbio che il cambiamento della tecnologia delle palline e la mancanza di coerenza abbiano avuto un impatto sull'aumento del rischio di infortuni per i giocatori”. Ora la palla passerà ai dirigenti ATP, che dovranno scegliere tra ascoltare i giocatori o trovare un nuovo accordo con i fornitori tecnici del circuito.