Come Decathlon vuole entrare nel mondo del calcio

Da quando Antoine Griezmann ha ripreso gli allenamenti estivi con la maglia dell'Atlético Madrid dopo Euro 2024 ha indossato unicamente un paio di scarpini total black. Dalla prima giornata de LaLiga fino all'ultima partita contro il Real Sociedad prima della pausa nazionali. Questo ha dato ulteriore forza ai rumor, emersi alla fine della stagione 2023/24, che parlavano di una rottura definitiva della partnership tra Le Petit Diable e PUMA. Il brand di sportswear tedesco perde uno dei maggiori talenti del proprio roster (assieme a Neymar Jr., di rientro da un bruttissimo infortunio) che ha preferito Kipsta come nuova destinazione, brand di proprietà della multinazionale francese Decathlon. Si tratta di un enorme passo in avanti per un marchio che non ha mai avuto nel calcio l'appeal degli innumerevoli player del panorama mondiale come Nike, adidas, ASICS, New Balance, Under Armour, Kappa, Mizuno, Macron. Kipsta è il fanalino di coda, ma è anche un brand che non vuole competere con i migliori marchi al mondo andando a cercare un altro tipo di target. Tuttavia, negli ultimi anni, pur mantenendo il proprio DNA, è riuscita, insieme a Decathlon, a rendere la sua strategia particolarmente interessante.

Kipsta nello sport professionistico

Kipsta è solo uno dei brand sportivi di proprietà di Decathlon, come Van Rysel, Artengo e Quechua. Ciascuno di questi marchi è specializzato nella produzione di articoli per uno sport o una disciplina specifica: Van Rysel per il ciclismo e il triathlon, Quechua per l'escursionismo, Artengo per gli sport di racchetta, e infine Kipsta per il calcio. Ciò che distingue maggiormente Kipsta, oltre al prezzo democratico - gli scarpini indossati da Antoine Griezmann costano solo €79 - è il design sobrio e mai sopra le righe. Per questo la maggior parte dei prodotti è di colore nero o, al massimo, monocromatico, senza l'intenzione di risaltare con pattern o colori troppo sgargianti. Nel silenzio, lontano dai riflettori, Kipsta è entrata nel mondo del calcio con grande impatto, proponendo un prodotto diverso sia esteticamente che in termini di status rispetto a quelli che ora diventeranno i suoi competitor. Per quanto riguarda le performance, aspetto a cui gli atleti prestano molta attenzione sia per la prevenzione degli infortuni che per il comfort in campo, la scelta di Antoine Griezmann di aderire al progetto Kipsta è tutta da comprendere. Ad oggi non si conoscono ancora le cifre, dato che il contratto dovrebbe partire dal 1° novembre, ma ciò che resta è che, nei primi mesi di stagione, Griezmann avrebbe giocato con un prodotto di qualità nettamente inferiore rispetto a quelli dei suoi colleghi. A meno che Decathlon e Kipsta non annuncino a breve di aver prodotto uno scarpino custom made per l’atleta. 

Il legame stretto tra Kipsta e Griezmann rappresenta la ciliegina sulla torta per Decathlon nel mondo dello sport professionistico. Nonostante la sua presenza non sia ancora capillare come quella dei top brand, l'azienda francese ha compiuto passi importanti nelle ultime stagioni sportive: prima con la partnership con la Ligue 1, poi con l'Europa League, diventando fornitrice ufficiale dei palloni da gioco sia per il campionato francese che per la seconda competizione europea più importante. Anche nel circuito UCI World Tour, Decathlon non se la cava male, proponendo biciclette e attrezzature per il ciclismo su strada che continuano a riscuotere risultati soddisfacenti. Ben O'Connor, che corre per il team Decathlon AG2R La Mondiale, è arrivato secondo sia alla Vuelta a España 2024 che al Mondiale su Strada Elite. Analogamente agli scarpini di Griezmann, il cui prezzo di mercato è un quarto di quello dei brand concorrenti, la bici di O'Connor è in vendita sull'e-commerce di Decathlon a un prezzo inferiore di circa il 20% rispetto a quelle dei brand che sponsorizzano le squadre Pro dell'UCI World Tour.

La firma di Griezmann con Kipsta arriva in maniera molto simile a quella di Harry Kane con Skechers. Senza alcun preavviso e in maniera apparentemente insensata. Ma un senso c'è, e riflette pienamente l'anima di Decathlon che non si è mai smarrite, ma che gradualmente ha guadagnato coraggio per fare un passo in avanti che ha il potenziale di essere realmente dirompente e innovativo per il mercato degli scarpini che ha il bisogno di aprirsi a nuove tecniche di produzione e lasciare spazio ad altri interpreti.