David De Gea e la rivincita dei portieri
«It ain't’ over till it’s over»
07 Ottobre 2024
Ieri sera la Fiorentina ha battuto 2-1 il Milan in una partita pressoché folle, dove i protagonisti indiscussi sono stati i portieri delle rispettive squadre. Un rigore parato da Mike Maignan e addirittura due da David De Gea, prima a Theo Hernandez e poi a Tammy Abraham. È davvero raro vedere due rigori negati nella stessa partita dallo stesso estremo difensore, in Serie A non accadeva dalla stagione 2005/06 con Federico Marchetti, nonostante fantacalcisticamente parlando il record sia ancora nelle mani di Andrea Consigli: nella stagione 2012/13 parò due rigori in Atalanta-Cagliari, totalizzando addirittura 14,5 punti. Inoltre nell’ultima giornata de LaLiga Paulo Gazzaniga del Girona è riuscito a neutralizzare ben tre penalty dei giocatori dell'Athletic Bilbao, vincendo, come si suol dire, la partita da solo. Tornando a De Gea, dopo un anno da svincolato, a seguito di 12 stagioni al Manchester United segnate da più delusioni che soddisfazioni, e con più reti subite (446) che partite disputate (415), è arrivato a Firenze durante la finestra di calciomercato estiva. Dopo le iniziali panchine in campionato per fare spazio a Pietro Terracciano, si è finalmente preso una difesa che aveva un disperato bisogno di un leader.
Le prestazioni encomiabili di De Gea si inseriscono in un contesto che ha davvero pochi precedenti. L’ultimo mese di calcio, in termini di prodezze atletiche e dinamiche di calciomercato, è stato a dir poco folle per alcuni portieri europei, restituendo onore a un ruolo la cui importanza viene spesso sottovalutata. Se De Gea e Gazzaniga hanno ipnotizzato gli attaccanti dagli 11 metri, la parata miracolosa di David Raya sul tap-in di Mateo Retegui, dopo aver neutralizzato il rigore dello stesso attaccante, ha fatto il giro del mondo. Per non parlare della favola di Wojciech Szczęsny. Meno di un mese dopo il suo ritiro, il polacco ha accettato l’offerta del Barcellona arrivata a seguito dell'infortunio di Marc-André ter Stegen, che starà fuori per l'intera stagione. A parte qualche prestazione sottotono che ha portato a errori spiacevoli, sembra davvero un anno d’oro per chi gioca in questo difficilissimo ruolo. Dall’altro lato, tra i portieri più sfortunati e deludenti di questo inizio stagione in Europa, c’è Jesse Joronen. L’estremo difensore del Venezia è salito alla ribalta per le sue figuracce tra i pali, ma anche per le splendide maglie realizzate da NOCTA per il portiere del club veneto. Chissà se, almeno, il finlandese riuscirà a riportare l'attenzione sull’importanza – e per i nerd del calcio, la necessità – di divise interessanti anche per i portieri, come accadeva un tempo.
Le recenti prestazioni di De Gea dimostrano come il contratto d’oro che aveva al Manchester United (£19,5 milioni a stagione) abbia influenzato ingiustamente le critiche nei suoi confronti e forse fatto dimenticare che portiere sensazionale fosse. Anche nei momenti difficili e in quelli di gloria (3 Community Shield, 1 Premier League, 1 FA Cup, 2 Coppe di Lega), è stato uno dei migliori in termini di rendimento. Oltre a lodare il lavoro dei direttori sportivi Goretti e Pradè, bisogna chiedere scusa a De Gea, rimasto prigioniero per 12 anni in una gabbia chiamata Manchester United, una realtà che più che una squadra è una fabbrica di meme dove ormai troppi talenti continuano a fallire. «It ain’t over till it’s over» cantava Lenny Kravitz, e David De Gea si prepara a sventolare in alto lo stendardo dei portieri, in Serie A e in tutta Europa.