Perché Real Madrid e Barcellona non hanno ultras?
Un caso tornato d’attualità dopo gli episodi nel derby di Madrid
04 Ottobre 2024
Lo scorso 29 settembre il derby di Madrid tra Atletico e Real è stato sospeso per diversi minuti nel corso del secondo tempo. L’arbitro ha interrotto il match in quanto dal settore del Civitas Metropolitano occupato dal Frente Atletico, il gruppo ultras dei tifosi Colchoneros, sono piovuti oggetti in direzione del portiere del Real Madrid Thibaut Courtois. Le immagini hanno fatto il giro del mondo, in particolare l’istantanea in cui Koke discute con un uomo il cui è volto è coperto da un passamontagna. L’Atletico Madrid ha condannato pubblicamente questo episodio e ha annunciato di aver espulso una persona identificata per il lancio di oggetti. La vicenda ha però riaperto la discussione intorno ai rapporti fra i club spagnoli e i gruppi ultras, nel caso del Frente Atletico stiamo parlando di un gruppo di estrema destra. La stampa spagnola ha chiesto un intervento deciso da parte del club, sottolineando anche i fischi piovuti dal resto dello stadio al termine del derby quando i giocatori dell’Atletico sono tornati sotto il settore occupato dal Frente per i classici saluti di fine partita. L’obiettivo è quello di allontanare gli ultras più violenti dagli stadi, sulla scia di quanto fatto in passato da Real Madrid e Barcellona.
Il caso del Real Madrid è il più recente, riguarda Florentino Perez e il suo rapporto con l'Ultras Sur, ovvero il nome del gruppo ultras che ha accompagnato il Real Madrid dal 1980 sino al 2014. Si tratta di un gruppo di estrema destra con ideologie naziste che negli anni è stato protagonista di numerosi eventi di cronaca, il più drammatico avvenne in occasione della gara di andata delle semifinali di Champions League 1998 quando alcuni componenti del gruppo si arrampicarono sulle rete metalliche e come conseguenza fecero crollare una porta con il risultato che la partita cominciò con oltre un'ora di ritardo. Negli anni recenti il gruppo era stato celebrato pubblicamente da Josè Mourinho ma nel 2014 Florentino Perez prese la decisione di allontanare l’Ultras Sur dal Santiago Bernabeu per ripulire l’immagine del club. Il gruppo ufficialmente esiste ancora e chiede a gran voce le dimissioni di Perez ma a parte qualche episodio isolato, non ha fatto più notizia e non s'è più visto all’interno del Bernabeu. Al suo posto ora c’è la Grada, ovvero il settore dove si entra solamente vestiti di bianco dopo aver sottoscritto un contratto con il club in cui ci si impegna a sostenere sempre e comunque il Real Madrid senza contestare o esporre simboli di qualsiasi ideologia politica.
La cacciata degli ultras da parte del Barcellona risale invece al 2003, al primo mandato di Joan Laporta come presidente del club. Il gruppo in questione è quello dei Boixos Nois, anche in questo caso gruppo ultras di estrema destra formatosi negli anni Ottanta e che nel 1991 si macchiò dell’omicidio di Frederic Rouquier, tifoso dell’Espanyol. Secondo la visione di Laporta i Boixos Nois avevano ottenuto enormi benefici dal rapporto con Josep Lluís Núñez e Joan Gaspart, ovvero gli ultimi due presidenti del Barcellona che lo hanno preceduto. Il primo atto di Laporta fu quello di annullare tutti i vantaggi di cui godevano i Boixos Nois, come i biglietti omaggio oppure la stanza all’interno dello stadio utilizzato dal gruppo come magazzino per striscioni ma soprattutto armi. Proprio come Perez, cacciando i Boixos Nois dal Camp Nou Laporta voleva ripulire l’immagine del club. Furono loro infatti i responsabili delle testa di maiale gettata verso Luis Figo nel giorno in cui il portoghese tornò per la prima volta a Barcellona dopo essere stato ceduto al Real Madrid. La reazione dei Boixos Nois alla decisione di Laporta fu durissima: insulti, minacce e persino un agguato nei confronti dello stesso Laporta, il quale però non cambiò idea e rimase fermo sulle sue idee. Così come lo è stato Perez, rendendo Barcellona e Real Madrid le uniche due squadre spagnole senza ultras negli stadi.