Vedi tutti

L'idea di luxury football in Serie A con il Como 1907

Cosa ci fanno Kate Beckinsale e Guè Pequeno allo stesso stadio?

L'idea di luxury football in Serie A con il Como 1907 Cosa ci fanno Kate Beckinsale e Guè Pequeno allo stesso stadio?

Kate Beckinsale, Thierry Henry, Cesc Fabregas, Guè Pequeno e i due fratelli miliardari indonesiani Hartono, proprietari dell’azienda Djarum, uno dei più importanti produttori al mondo di sigarette aromatizzate ai chiodi di garofano, descrivono a pieno le prime apparizioni nella Serie A 2024/25 del Como 1907, tornato nella massima serie dopo oltre vent’anni di assenza. Sembra la trama di un sogno, un copione scritto da un autore in stato confusionale, ma tutte le personalità menzionate hanno effettivamente occupato i seggiolini dello stadio Giuseppe Sinigaglia in questo primo mese e mezzo di campionato. Ma andiamo con ordine. Cesc Fabregas è l’allenatore del club comasco – non più ad interim, dopo aver conseguito il patentino da allenatore e firmato un contratto quadriennale questa estate. Thierry Henry è uno degli azionisti del club: nell'ultima partita in casa contro il Cosenza della stagione 2023/24, valida per il campionato di Serie B, sedeva al fianco di Jamie Vardy. Diverse voci di mercato avevano ipotizzato l'arrivo dell'eroe del Leicester al Como, successivamente smentite.

Robert Budi Hartono e Michael Bambang Hartono, con un patrimonio che supera i 45 miliardi di dollari, sono i proprietari del club. Hanno rilevato il Como nel 2019, rifondandolo e iscrivendolo in Serie D, avviando un progetto che ha progressivamente riportato la squadra tra i professionisti. Dopo anni di lavoro e sacrifici, il club ha riconquistato la Serie B nel 2022, grazie anche a Dennis Wise, ex centrocampista del Chelsea, che inizialmente ha ricoperto il ruolo di consulente e poi, dal 2021, quello di amministratore unico: è stato lui a scegliere di ingaggiare Fabregas come allenatore del club. Insomma, si tratta di una società solida dalla quale possiamo aspettarci molto, sia in termini di prestazioni sportive che di intrattenimento, turismo e altro ancora. Avevamo interrotto la lista di nomi senza menzionare Kate Beckinsale e Guè Pequeno. La prima, attrice britannica, era considerata una delle star emergenti di Hollywood nel 2001, quando uscì Pearl Harbor, e ha raggiunto la consacrazione con l’uscita di Underworld due anni dopo. Mai lontana dai riflettori del gossip, solo cinque anni fa ha avuto una breve relazione con Pete Davidson, giusto per delineare l’identikit dell’ultima celebrità che ha visitato il Giovanni Sinigaglia.

@dazn_it Ospite speciale allo stadio Concerto di Gué Pequeno prima di #ComoVerona#SerieA #DAZN #Guè #guèpequeno #TikTokCalcio #TikTokSoccer suono originale - dazn_it

Guè Pequeno, invece, è uno dei protagonisti della scena rap italiana e un imprenditore che non ha mai nascosto la sua ossessione per il denaro, accettando sempre offerte economiche senza fare troppe storie, e mantenendo quindi negli anni un'invidiabile onestà intellettuale. Il suo concerto di apertura, tenutosi durante il riscaldamento di Como-Hellas Verona, rappresenta una novità assoluta per il calcio europeo; è quanto di più americaneggiante una società europea possa fare. Alla performance di Guè Pequeno è stato affiancato anche un DJ set, un’iniziativa adottata in passato anche dalla Juventus: ogni due settimane l’allora Juventus Stadium ospitava DJ di fama nazionale e internazionale per animare l’atmosfera dello stadio. Tuttavia, la Juventus, che è indubbiamente il club più all’avanguardia della Serie A in termini di intrattenimento, non aveva mai pensato di invitare un artista a cantare prima del fischio d'inizio. Con questa iniziativa, il Como 1907, nel suo piccolo, ha creato il suo mini Super Bowl: è altamente probabile che altri artisti si esibiscano sul palco del Sinigaglia durante la stagione 2024/25.

Che tipo di società sta cercando di essere il Como in questo momento e quali sono le intenzioni future del club è ancora in fase di definizione. Quello che è certo è che, per la realtà calcistica che potrebbe nascere, prendere le distanze dall’identità appartenente alla città sarebbe un errore madornale. Non esistono realtà calcistiche con lo stesso potenziale che ha il Como di associarsi in modo indissolubile all’identità e alla percezione che hanno i frequentatori e i turisti della città. Sarebbe stato nelle corde del Venezia, ma, oltre al quiet luxury dei propri kit firmati Kappa (l'unica nota di sfarzo tangibile era lo stemma in oro placcato, una scelta stilistica oggi accantonata da Nocta), club che ha preferito comunque preservare almeno in parte uno spirito popolare, l'iconicità di uno stadio che sorge su una laguna, le birre bevute dal suo bomber di fiducia Joel Pohjanpalo, e nessun tipo di experience luxury inclusa allo stadio Pier Luigi Penzo, né tantomeno un approccio a stelle e strisce che sarebbe stato pienamente nelle corde di Duncan Leigh Niederauer.

E se i match casalinghi del Como diventassero una destinazione prediletta dai turisti? Piaccia o meno, si tratterebbe di un unicum nel calcio europeo: un luogo in cui si può fruire del calcio in giacca e cravatta, tra flute di champagne e un pranzo con vista stadio in compagnia di volti hollywoodiani. Oppure, una piega ancora più mistica che potrebbe prendere il club lombardo è quella avviata nel match della sesta giornata di Serie A 2024/25 contro l'Hellas; da un lato della gradinata Kate Beckinsale, prima ad esultare alla rete di Patrick Cutrone, dall'altro Guè Pequeno, un modo senz'altro originale di comunicare sfarzo e ricchezza, seppure a due strati diversi della società. Servono scenari giusti per poter fare scelte corrette, e il Como 1907 è la realtà adatta per introdurre una novità nel calcio europeo: benvenuti al Wimbledon del calcio, allo stadio Giovanni Sinigaglia.