Perché la partnership con l'Uruguay è fondamentale per Nike

Dopo aver debuttato durante l'ultima edizione della Copa América, Nike e Uruguay hanno finalmente reso ufficiale l'inizio della loro partnership. La Nazionale uruguayana si mette dunque alle spalle il legame con PUMA iniziato 15 anni fa, il più duraturo della sua storia. Il nuovo supplier tecnico è lo Swoosh, in un momento di innumerevoli cambiamenti interni per il brand di sportswear che, nonostante continui ad essere uno dei maggiori player sul mercato, ha perso lo splendore che lo ha contraddistinto da metà anni Ottanta fino a qualche anno fa. Proprio per rispolverare quell'aura che lo ha reso uno dei marchi più famosi e rispettati al mondo, Nike sta cercando di rimodellare il suo scacchiere di partnership, sia dal punto di vista quantitativo (basta dare un'occhiata a quanti atleti, specialmente calciatori, sono passati a competitor stringendo molto il roster del brand) che dal punto di vista geografico; inoltre Nike sta cercando di muoversi con il giusto tempismo con l'obiettivo di anticipare alcuni cambiamenti futuri, ovviamente sempre in termini di partnership globali che riguardano il settore del calcio.  

Da tempo circolano voci di un possibile passaggio della Nazionale brasiliana ad adidas. Se ciò accadesse, Nike perderebbe il suo affiliato sudamericano più importante, legato al brand dal 1997 e con cui ha costruito una forte legacy, entrata di diritto nell'immaginario collettivo di gran parte degli appassionati di calcio. Un esempio è la re-issue della maglia della Nazionale brasiliana del Mondiale 1998, con tanto numero 9 di Ronaldo Nazario, rilasciata a metà del 2024. Con adidas che già sponsorizza nazionali come Argentina, Colombia, Perù e Messico, Nike ha agito con lungimiranza, puntando a un accordo con l'Uruguay, una delle nazionali più solide del panorama calcistico sudamericano. Sul fronte delle nazionali, è possibile che in futuro Nike stringa nuove collaborazioni, soprattutto dopo la conclusione dell'accordo con il Portogallo, destinato a passare a PUMA. Il Portogallo rappresenta un’importante realtà calcistica a livello mondiale, e questo cambiamento potrebbe segnare una svolta per entrambe le parti. Per quanto riguarda i club, resta da vedere se Nike sceglierà di ridurre il proprio roster o di rinnovarlo radicalmente.

È già noto che dalla prossima stagione Nike non sarà più lo sponsor del Liverpool, club che ha già firmato con adidas. Ora non resta che attendere per scoprire quale squadra prenderà il posto dei Reds nel ristretto gruppo di squadre di Tier 1 di Nike. Segnali importanti sulle future strategie di mercato di Nike emergono dalla relazione con Cristiano Ronaldo: sebbene il calciatore continui a indossare gli scarpini forniti dal brand e a promuovere prodotti con lo Swoosh negli advertorial di marchi come Herbalife, di cui è ambassador, la sua presenza nelle campagne di comunicazione di Nike è sempre meno rilevante. Sembra che il brand abbia ormai accettato l'idea di perdere uno degli atleti più importanti della sua storia, un vero e proprio asset, probabilmente secondo solo a Michael Jordan e al pari di Tiger Woods e Rafael Nadal. Nonostante Ronaldo resti una figura con un seguito a dir poco incredibile, è probabile che Nike lo consideri ormai in fase di declino, dopo averlo vestito fin dal suo esordi trai grandi con la maglia dello Sporting Lisbona. Questo segna l'inizio di una fase di grandi cambiamenti per Nike, tutti da scoprire.