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Quando Mr. McMahon mise in scena la propria morte

Uno degli episodi che verrà raccontato nel nuovo documentario Netflix Mr. McMahon

Quando Mr. McMahon mise in scena la propria morte Uno degli episodi che verrà raccontato nel nuovo documentario Netflix Mr. McMahon

Netflix è pronto a fare il grande passo e sbarcare nel mondo dello sports live streaming. Il 2025 infatti segnerà l’inizio della partnership con la WWE per la trasmissione in diretta di Raw; il programma settimanale che va in onda ininterrottamente dal 1993 ogni lunedì sera. Il contratto fra le parti è stato reso pubblico a inizio 2024, un accordo decennale per un totale di 5 miliardi di dollari che prevede anche un’opzione per un rinnovo decennale. Una svolta senza precedenti, per la prima volta la WWE abbandona la tv via cavo per sbarcare nel mondo dello streaming. Allo stesso tempo è una mossa ben calcolata, d’altronde Netflix ha rivoluzionato il modo di raccontare lo sport grazie a documentari come “Drive to Survive” e “The Last Dance” o come la fortunata serie Untold. E così anche la WWE avrà il suo documentario, Mr. McMahon, probabilmente la prima biografia autorizzata sulla vita di Vincent Kennedy McMahon, l’uomo che è stato capo della federazione dal 1984 sino allo 26 gennaio 2024 quando fu costretto a dimettersi da ogni carica in quanto accusato di violenze sessuali e tratta di esseri umani da un’ex dipendente della WWE. Il regista Chris Smith (Tiger King) e il produttore esecutivo Bill Simmons (30 for 30) hanno voluto realizzare un ritratto complesso di un personaggio così 

Il creatore di WrestleMania

Come ogni documentario di Netflix, anche Mr. McMahon racconterà le due facce della stessa medaglia. Da una parte l’imprenditore con una visione in grado di costruire un impero, l’uomo che ha creato WrestleMania e un colosso dell'intrattenimento da miliardi di dollari. Dall’altra l'uomo che è finito a processo per aver ordinato ai suoi dipendenti di assumere steroidi oppure il predatore sessuale accusato dai suoi dipendenti e costretto a lasciare l’azienda che lui stesso ha creato sotto il peso della pressione pubblica. Tutti argomenti racchiusi nel trailer che ha anticipato l’uscita della serie documentaria in sei episodi, rivolto ad appassionati e non di wrestling. Se avete visto questo trailer, c’è un passaggio che probabilmente vi avrà lasciato basiti. Il riferimento è all'esplosione di una limousine su cui è appena salito a bordo McMahon.

Un veloce disclaimer sempre per chi non è appassionato di wrestling: Mr. McMahon è l’alter ego creato da Vince McMahon nel momento in cui ha deciso di mettersi in gioco in prima persona e farsi coinvolgere nelle storyline. Nel corso della Attitude Era, quel periodo tra il 1997 e il 2002 in cui la WWE rivoluzionò completamente la sua immagine trasformandosi da prodotto per le famiglie in un prodotto trasgressivo in cui non c’erano limiti, Mr. McMahon incarnava il super villain, un uomo pronto a tutto per difendere i propri interessi e ottenerne un vantaggio. La trasposizione nella kayfabe di quello che per molti è stato nella realtà. Col passare degli anni la presenza on screen di McMahon è andata a scemare ma nel 2007 tornò grande protagonista per via anche di un feud con Donald Trump, all’epoca semplice miliardario e non futuro presidente degli Stati Uniti. Per farla breve, come conseguenza di quel feud, McMahon vinse il titolo ECW, storica federazione indipendente nota per il suo stile hardcore e che che per un breve periodo venne rilanciata dalla WWE. Una volta perso il titolo, la storyline per McMahon si spostò su un piano caratteriale: cominciò a dubitare di tutte le persone intorno a lui e per questo motivo decise di introdurre la Mr. McMahon Appreciation Night, un episodio speciale di Raw in cui superstar attuali e del passato avrebbero dovuto decantare le lodi di Mr. McMahon. Quell'episodio per l’appunto si concluse con l’esplosione della limousine su cui era appena salito Mr. McMahon. 

La morte di Mr. McMahon

Era l’11 giugno 2007 e in poche parole, Vince McMahon mise in scena la sua stessa morte. Il motivo per cui lo abbia fatto non è mai stato svelato con certezza. C’è chi sosteneva che fosse un modo per ritirarsi dalle scene. C’è chi sostiene che fosse un modo per tenere alta l’attenzione nei confronti della WWE in un periodo in cui latitavano le superstar. C’è chi sostiene che fosse il primo atto di una storyline che avrebbe avuto il suo culmine a WrestleMania. Sarà quel che sarà, ad un certo punto la realtà si mise di mezzo. Il 25 giugno 2007 lo sceriffo della contea di Fayette notifica alla WWE il ritrovamento di tre cadaveri appartenenti a Chris Benoit, sua moglie Nancy e a suo figlio Daniel. Una delle pagine più cupe della storia della WWE. McMahon è costretto a tornare immediatamente in video per parlare al mondo WWE. Lo fa una prima volta per annunciare un episodio di Raw interamente dedicato alla memoria di Chris Benoit e lo farà una seconda volta 24 ore dopo per annunciare che il nome di Chris Benoit di fatto verrà cancellato dalla storia della WWE come conseguenza della scoperta che Nancy Benoit e Daniel Benoit sono stati uccisi dallo stesso Benoit. Della limousine esplosa e della morte inscenata da McMahon resterà solo un vago ricordo, una citazione abbozzata qualche mese dopo per riprendere parzialmente quella storyline.