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L'ultima volta che la Formula 1 ha corso in Africa

In attesa che torni il Gran Premio di Sudafrica sul circuito di Kyalami

L'ultima volta che la Formula 1 ha corso in Africa In attesa che torni il Gran Premio di Sudafrica sul circuito di Kyalami

La Formula 1 punta con decisione all’Africa. Lo ha confermato Stefano Domenicali, CEO di Formula One Group, in un’intervista a Motorsport: “Vogliamo andare in Africa, ma dobbiamo avere il giusto investimento e il giusto piano strategico. Dobbiamo trovare il momento giusto e dobbiamo assicurarci che anche in quel Paese, in quella regione, in quel continente, ci sia la giusta accoglienza, perché, ovviamente, hanno altre priorità. Dobbiamo essere sempre molto attenti a fare le scelte giuste". Continua quindi la politica espansionistica della Formula 1 che dopo aver conquistato gli Stati Uniti grazie anche alla spinta di Liberty Media e aver completato il suo posizionamento nel Medio Oriente con i Gran Premi di Bahrain, Arabia Saudita, Qatar e Abu Dhabi ora lavora per tornare nel continente africano. “Non possiamo continuare ad aggiungere gare e nel frattempo ignorare l’Africa”, ha dichiarato Lewis Hamilton in occasione del Gran Premio di Zandvoort ponendosi come il primo sostenitore di un ritorno della Formula 1 in Africa.

La Formula 1 non disputa un Gran Premio in Africa dal 1993 ovvero l’anno dell’ultima edizione del Gran Premio di Sudafrica sul circuito di Kyalami. Kyalami ospitò ininterrottamente la Formula dal 1967 al 1985, per fare poi ritorno nel 1992 una volta che l’apartheid venne abolito. Come detto, l’ultima edizione del Gran Premio di Sudafrica fu nel 1993. Una corsa storica per diversi motivi: solo cinque vetture arrivarono al traguardo complice anche un diluvio inatteso a due giri dalla fine, Sauber fece il suo debutto assoluto nel circus per una storia che si concluderà nel 2026 quando Audi completerà l’acquisto della scuderia, ma soprattutto perché Alain Prost ottenne la vittoria al debutto assoluto sulla Williams obliterando la concorrenza al rientro da un anno sabbatico. Il francese arrivò sul traguardo con oltre un minuto di vantaggio sul secondo classificato Ayrton Senna e avendo doppiato il resto dei piloti in gara.

Il circuito di Kyalami ancora oggi è riconosciuto dagli appassionati di Formula 1 come una pista iconica e nonostante non ospiti una gara da oltre 30 anni, il valore affettivo non è mai scemato. Anche per questo motivo nel 2023 proprio Stefano Domenicali, nell’ottica di quella politica espansionistica citata in apertura, sondò i gestori del circuito e i promotori locali per capire la fattibilità di organizzare un Gran Premio in Sudafrica nel 2024. Non se ne fece nulla per questioni politiche, nello specifico il governo degli Stati Uniti accusò il Sudafrica di aver venduto armi alla Russia nell’ambito del conflitto in Ucraina. L’ambizione di riportare la F1 in Africa non si è comunque spenta e qui entra in scena il Ruanda, nazione africana che sta attraversando una florida crescita economica grazie ad una stabilità politica che le ha permesso di superare le conseguenze del genocidio di massa del 1994. Parte di questa crescita economica è guidata dal turismo (11% del prodotto interno lordo secondo quanto riportato dalla testata americana NPR) e dove arriva il turismo, arriva la Formula 1. "Sono seri, hanno presentato un buon piano ed abbiamo un incontro con loro alla fine di settembre. Sarà un progetto permanente”, ha dichiarato sempre Domenicali. L’obiettivo è chiaro: riportare la F1 in Africa e introdurre in calendario Gran Premio di Ruanda, possibilmente a partire dal 2026.