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Come l’Honey Deuce è diventato il simbolo degli US Open

Un cocktail da 10 milioni di dollari

Come l’Honey Deuce è diventato il simbolo degli US Open Un cocktail da 10 milioni di dollari

Lo U.S. Open è sempre stato considerato diverso, un major unico e totalmente agli antipodi rispetto a Wimbledon. Se in Inghilterra la tradizione è di casa, l’eleganza sugli spalti è d’obbligo e si gioca vestiti di bianco senza eccezioni, allo U.S. Open l’eccezione è la regola. Nel senso che tutti hanno un’opportunità per essere eccezionali nei loro look e tutto quello che rompe con la tradizione non solo è ammesso ma anche benvenuto e pubblicizzato così che diventi trendsetter. Non a caso André Agassi sfoggiava qui i suoi look più stravaganti, come i celeberrimi pantaloncini denim creati da Nike e indossati dallo statunitense in occasione dell’edizione 1989. Un look replicato da Serena Williams nel 2004 con una gonna di jeans abbinata ad una canottiera nera. Ma gli esempi non finiscono qui e l’edizione 2024 passerà già alla storia anche per il look sfoggiato da Coco Gauff in occasione della sua partita contro Jelena Ostapenko.

Quello che però è sempre mancato allo U.S. Open era un tratto distintivo, un elemento oltre al campo per cui valesse la pena di comprare un biglietto. Qualcosa che si potesse condividere sui social per far capire che si era davvero a New York. Per farla breve, allo U.S. Open mancava l’equivalente delle fragole con la panna di Wimbledon. Ed è qui che entra in scena l’Honey Deuce, un semplice cocktail che nel corso degli anni si è trasformato in un must per cui chiunque varchi i cancelli di Flushing Meadows a New York. Nel dettaglio, secondo la descrizione del New York Times, si tratta di: “un mix di vodka, limonata, liquore al lampone, succo di limone e melone verde”. A rendere il quadro ancora più speciale è il fatto che il melone verde viene servito con la forma di tre piccole palline da tennis posizionate in cima al bicchiere. Il dettaglio perfetto per la condivisione sui social.

L’Honey Deuce ha fatto la sua comparsa nel 2006 grazie ad un’intuizione di Nick Mautone. La versione è creata in collaborazione da Grey Goose, partner dello U.S. Open che essendo sponsor della manifestazione, affidò a Mautone il compito di creare un cocktail “interessante e memorabile, ma abbastanza leggero da poter esser servito in un evento con tanto pubblico come gli U.S. Open”. Un giorno l’attenzione di Mautone venne catturata dalla somiglianza fra le palline di melone verde e le palline di tennis. Il resto è venuto da sé. Oggi l’Honey Deuce può vantare il titolo di cocktail più costoso e più redditizio dello U.S. Open. Secondo le stime di NBC, solo per l’edizione 2023 sono stati venduti 450.000 Honey Deuce al prezzo di 22 dollari l’uno, per un introito totale di quasi 10 milioni di dollari. Per darvi un metro di paragone, il Prize Money per l’edizione 2023 era di 3 milioni di dollari a testa per i vincitori dei due singolari. A tutto questo poi vanno aggiunti gli introiti derivanti dal merchandise: per 40 dollari potete portarvi a casa il cappello ufficiale e con 14 dollari potete acquistare il bicchiere ufficiale. E il giro d’affari è destinato a salire dato che l’Honey Deuce si è trasformato in un must ed ha invaso definitivamente i feed social sfruttando anche il rinnovato interesse attorno al tennis. Ah per questa edizione dello U.S. Open il prezzo del cocktail è salito a 23 dollari.