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Dentro il mondo cyberpunk dei tiratori olimpici

Perché sono tutti ossessionati delle loro divise e della loro aura

Dentro il mondo cyberpunk dei tiratori olimpici Perché sono tutti ossessionati delle loro divise e della loro aura

I nostri feed social questa settimana sono, come da previsioni, invasi da contenuti sui Giochi Olimpici di Parigi2024. E nessuno sport ha ricevuto tante attenzioni come l'ampia categoria del tiro. Solitamente una nicchia rivolta davvero ad un numero esiguo di appassionati ed utile a gonfiare il medagliere di alcune nazioni, a Parigi2024 i tiratori sono diventati delle assolute star grazie ai loro outfit cyberpunk e alle loro personalità uniche in grado di reggere una tensione palpabile anche dal televisore. Difficile pareggiare il livello di aura di Kim Ye-ji, la tiratrice sudcoreana che si è presentata sulla pedana della Pistola ad aria compressa 10 metri con una tuta FILA all black, un cappello con visiera al contrario e peluche di un elefante appeso ai pantaloni mentre reggeva in mano l'arma come se fosse dentro un manga. Ma l'aspetto più affascinate di queste discipline è stata sicuramente la tuta indossata dai tiratori con fucile, che sembra arrivata da un futuro che forse non vogliamo vedere.

Il running ha le scarpe con la suola speciale. I velocisti sfruttano piste d’atletica con materiali sempre più innovativi. Il nuoto ha avuto i costumi in poliuretano prima che venissero banditi. In ogni disciplina olimpica la tecnologia gioca un ruolo fondamentale, è lo strumento che spinge un po’ più in là i limiti di ogni sport costringendo gli atleti ad abbracciare l’evoluzione se quel limite lo vogliono raggiungere e poi superare. Un discorso che vale anche per il tiro a segno, uno sport che in tutte le sue declinazione riscopriamo ogni quattro anni in occasione dei Giochi Olimpici e che in questa edizione di Parigi 24 si è preso la scena per l’estetica delle attrezzature indossate dagli atleti. Indumenti che per colori, modelli e materiali sembrano usciti da film di fantascienza e che invece rappresentano l’ultima scoperta in fatto di tecnologia applicata allo sport.

È importante sottolineare che non si tratta di una novità assoluta. In Italia ad esempio avevamo avuto un assaggio già tra il 2012 e il 2016 quando Niccolò Campriani vinse quattro medaglie, di cui tre ori, a Londra e Rio de Janeiro. Più in generale questo tipo di attrezzatura è sempre stata parte integrante di questo sport ma a Parigi abbiamo stiamo assistendo al suo ultimo sviluppo. Nel dettaglio stiamo parlando di tute di pelle che ad una prima occhiata possono ricordare quelle protettive utilizzate dai motociclisti. In realtà sono attrezzature che hanno l’obiettivo di stabilizzare il più possibile la parte superiore del corpo. Il fine ultimo di ogni tiratore è infatti quello di rimanere immobile dopo ogni colpo sparato, scaricando tutta la tensione sui piedi evitando così che la parte superiore si muova. Da questa esigenza si è sviluppata l’idea di una giacca più pesante in grado di bloccare la parte superiore dei tiratori attraverso una serie di chiusure a lampo e con bottoni simili a dei bulloni che si aprono e si chiudono solo attraverso uno strumento apposito. Questa struttura limita i movimenti naturali, come ad esempio camminare, ma allo stesso tempo soddisfa alla perfezione le esigenze degli atleti: l’esempio calzante in questo senso è l’inserimento di strati di gomma all’altezza dei gomiti e delle ginocchia così da ridurre l’attrito per tutti quei tiratori che non sparano stando in piedi.

@gbshooting Ever seen an Olympic rifle athlete walking like a penguin in their kit? It's not just for fun! Their special kit is made of a high-performance fabric that helps improve their posture and stabilise their aim. So next time you see someone waddling around in shooting gear, you'll know they're serious about hitting their target. #Gbshooting #Airrifle #ShootingAthletes #PenguinWalks #Worldpenguinday2023 Funny Song - Funny Song Studio & Sounds Reel

L’azienda leader in questo settore è l’indiana Capapie Sports con sede a Thane. Il fondatore è Nilesh Rane, imprenditore con un passato da tiratore che nel 1997 si fece realizzare la prima giacca su misura e da quel prototipo è arrivato a possedere il marchio più importante nel tiro sportivo. La svolta arriva nel 2016 grazie alla creazione di Capitex ovvero una miscela di tela sintetica in grado di fornire una rigidità superiore a qualsiasi altro prodotto in circolazione. Rane ha dichiarato che secondo i suoi calcoli a Tokyo nel 2021 il 70% dei tiratori indossava una tuta Capapie e che questa percentuale a Parigi è salita al 90%. Non è un’esagerazione, i numeri confermano questa sensazione: le prime due medaglie d’oro in assoluto di Parigi 2024 sono andate a Huang Yuting e Sheng Lihao, due tiratori cinesi griffati Capapie, e l’intero podio del tiro carabina ad aria da 10 metri maschile era composto da atleti con giacche Canapie. Il singolo capo di moda che assoceremo per sempre alle Olimpiadi di Parigi24.

Ma non tutti i tiratori hanno deciso di entrare in questa specie di futuro cyberpunk fatto di tute in tela, cuffie isolanti e lenti con mirino incorporato. Il tiratore turco Yusuf Dikeç ad esempio ha fatto il giro del mondo grazie alle foto che lo ritraggono conquistare la medaglia d'argento nella pistola 10m misti con solo una t-shirt di cotone e degli occhiali rettangolari da padre di famiglia. Ma il tocco che ha più esaltato il web è la mano che non regge la pistola infilata nella tasca dei pantaloni. Dikeç, di profilo mentre spara verso la sua prima medaglia olimpica, è davvero il portabandiera per chi vuole ancora sognare l'alloro Olimpico restando coerente con la propria posizione sul divano davanti alla televisione.