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Dove abbiamo già visto l'esultanza di Jamal Musiala

Perché il calciatore tedesco imita il “three to the dome” di Carmelo Anthony

Dove abbiamo già visto l'esultanza di Jamal Musiala Perché il calciatore tedesco imita il “three to the dome” di Carmelo Anthony

Jamal Musiala è un fenomeno. Se ancora ci fossero stati dei dubbi in merito, il giocatore del Bayern Monaco li ha spiazzati via con una serie di grandissime prestazioni nel corso di Euro 2024 con la maglia della Germania compresa la rete che ha siglato il passaggio di turno contro la Danimarca. Una continuità di rendimento in cui si uniscono una straordinaria comprensione del gioco e una tecnica se possibile ancora più eccezionale. Musiala è forse il giocatore che più d'ogni altro ricorda nelle movenze Zinedine Zidane, per quel suo modo di ciondolare mentre effettua un dribbling, una sorta di danza in cui manda fuori tempo il proprio avversario. A questo aggiunge visione del gioco, un aspetto che si traduce nella rapidità con cui legge le situazioni in uscita da un dribbling per capire se accelerare o rallentare, se dare continuità all’azione oppure congelare il possesso, se servire un compagno oppure se provare la conclusione. E quando calcia Musiala lo fa bene, spesso verso lo specchio della porta e spesso queste conclusioni si trasformano in un gol. Gol a cui, a Euro 2024, fa seguito un’esultanza vista centinaia se non migliaia di volte sui parquet della NBA. Sì, perché Jamal Musiala esulta come Carmelo Anthony.

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Musiala nel corso della sua carriera è stato associato principalmente ad un'esultanza, ovvero quella che ha accompagnato la sua ascesa con la maglia del Bayern Monaco: una M mimata con le dita della mano in favore della telecamera. Per Euro 2024 però ha cambiato e in occasione della sua rete contro l’Ungheria ha deciso di portarsi tre dita alla tempia picchiettandole in maniera ripetuta. Si tratta della “three to the dome” ovvero un’esultanza che Carmelo Anthony ha reso iconica ai tempi della sua esperienza con i New York Knicks. Ogni canestro da tre era accompagnato da questo gesto, ovvero tre dita portate alla tempia per tre volte. Una scelta sorprendente da parte di Musiala ma non del tutto inaspettata. Musiala infatti è un fan della NBA, lo ha confermato lui stesso in un’intervista per GQ in cui raccontò di essere un tifoso dei Golden State Warriors e di seguire la stagione quotidianamente.

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La vera curiosità semmai è legata al fatto che in realtà questa esultanza non nasce con Carmelo Anthony ma, come raccontato da Iman Shumpert, Anthony l’ha “rubata” dal suo vero creatore ovvero Rasheed Wallace. Wallace ha raccontato che la genesi di questa esultanza risale al 2010 quando giocava per i Boston Celtics, era alla ricerca di un gesto divertente da ripetere in occasione di un canestro da tre e alle fine arrivò al gesto delle tre dita alla tempia perché, parole sue: “Sono tre punti! Mettitelo in testa”. Wallace però fu costretto ad interrompere l’esultanza su ordine della NBA, spaventata dall’idea che quell’esultanza potesse essere rappresentata come una pistola puntata alla testa che spara per tre volte. Quell’esultanza rimase congelata sino al 2012 quando Wallace, ora un giocatore dei Knicks e compagno di squadra di Anthony, dopo aver realizzato il suo primo canestro si portò le tre dita alla tempia. Riporta The Athletic che Wallace era solito ripetere questo gesto anche in allenamento quando sfidava Carmelo Anthony il quale decise poi di portare in campo quel gesto e di fatto aggiudicandosi la proprietà. Sino all’arrivo di Jamal Musiala.