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I campi della Copa America sono troppo piccoli?

Il pareggio del Brasile è solo uno degli aspetti surreali della scelta degli stadi

I campi della Copa America sono troppo piccoli? Il pareggio del Brasile è solo uno degli aspetti surreali della scelta degli stadi

Quando lunedì la Nazionale della Costa Rica è riuscita in un'impresa storica, quella di non concedere neanche una rete al Brasile in una delle prime partite della Copa America, tutti hanno celebrato la straordinaria resilienza della squadra di Gustavo Alfaro o dei grandi interventi dell'estremo difensore Patrick Sequeira. In pochi invece hanno cercato le ragioni di quello scialbo 0 a 0 nelle dimensioni del SoFi Stadium di Los Angeles, il campo dove le due squadre si sono affrontate. Il capitano della Seleção scendendo ad ispezionare il terreno di gioco ha commentato: "sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità del campo, che ci permetterà di giocare una partita tecnica", ma con queste dimensioni, aspettatevi una battaglia, una guerra, molte sfide fisiche". E così effettivamente è stato, con la Nazionale brasiliana che non ha potuto sfruttare al massimo la decisa superiorità tecnica e che si è lasciata imbottigliare dalla selezione centroamericana. 

La questione delle dimensioni dei campi di calcio è sempre presente, ma solitamente è confinata tra gli addetti ai lavori. Negli anni spesso gli allenatori si sono lamentati delle dimensioni dei campi da gioco, a volte troppo piccole ed a volte troppo grandi. Ad esempio si diceva che il dominio del Barcellona del Tiki Taka fosse anche condizionato dall'ampiezza del terreno di gioco del Camp Nou, con quei metri in più che esaltavano le qualità tecniche e di palleggio della squadra di Guardiola. In altro modo i campi stretti delle serie minori inglesi hanno reso nel tempo le rimesse lunghe con le mani praticamente dei cross di piede. Per la Copa America però il problema è leggermente differente, ed è legato alla complessità logistica di questa edizione. 

La Copa America 2024 infatti è stata organizzata negli Stati Uniti in modo congiunto dalla CONMEBOL e CONCACAFl, sostituendo l'host designato dell'Ecuador. L'edizione dovrebbe essere una sorta di prova generale rispetto ai Mondiali 2026 che verranno appunto ospitati da USA, Canada e Messico. E mentre alcuni stadi sono stati scelti tra i migliori utilizzati solitamente in MLS, la massima serie calcistica a stelle e strisce, altri invece usualmente sono occupati dalle squadre NFL. La decisione di uniformare tutti i campi, per permettere la maggior uguaglianza possibile alle squadre impegnate ha imposto che quella utilizzata da tutti fosse la dimensione minima, specialmente la larghezza degli stadi da Football Americano. Infatti nonostante la loro lunghezza che supera abbondantemente i cento metri, i campi da gioco NFL sono larghi solamente 49 metri, almeno venti metri in meno dello standard richiesto ad esempio dalla Premier League. 

La CONMEBOL attraverso un suo portavoce ha specificato come le dimensioni scelte siano state di 100m x 64m, una scelta che ha creato una serie di effetti surreali. Nei campi ricavati negli stadi NFL infatti le recinzioni laterali e i cartelloni pubblicitari erano incredibilmente vicini alle linee laterali, creando seri problemi di sicurezza per i calciatori. In quelli abitualmente usati in MLS invece le linee di gioco sono state cancellate e ricostruite qualche metro più in dentro, una soluzione da mal di testa. In attesa di capire come questi problemi, anche come resa televisiva, verranno risolti per i Mondiali 2026, c'è chi ne ha intanto approfittato. Come Gustavo Alfaro, l'esperto Commissario Tecnico del Costa Rica, che ha chiesto all'autista del pullman di fermarsi al campo prima della conferenza stampa di rito, avendo letto delle misure: "Ho voluto dare un'occhiata al manto erboso per vedere le sue condizioni e le dimensioni e ho notato che c'era poco spazio tra l'area di rigore e il fallo laterale. Questo è fondamentale se si cerca di allargare il gioco, come fa il Brasile. Quindi, dal punto di vista difensivo, con una linea a cinque abbiamo limitato ancor di più gli spazi di gioco".