Lo spettacolo dei playoff di Serie B
Domenica sera al Penzo si deciderà la terza squadra che salirà nella massima serie
31 Maggio 2024
I playoff della Serie B 2023/24 sono giunti all’atto finale, con l’ultimo pass per la promozione - dopo quelli strappati in regular season da Parma e Como - in palio tra le prime teste di serie del tabellone, Venezia e Cremonese. Le due squadre si affronteranno domenica allo stadio Penzo per la gara di ritorno (in caso di parità al 120’, Venezia promosso in virtù del miglior piazzamento in campionato) in una partita in cui aspettarsi una suggestiva cornice di pubblico. Dopo che gli oltre 5mila abbonati grigiorossi hanno esercitato il diritto di prelazione per acquistare il biglietto e che nelle prime ore di vendita libera ne sono stati polverizzati altrettanti stabilendo il nuovo record stagionale allo Zini, i tifosi veneti non saranno da meno visto che è già stato comunicato il sold out del Penzo.
Ciò che non è sicuramente mancato in queste settimane infatti è stato il coinvolgimento del pubblico. I 32mila del Barbera (Palermo) nella semifinale, ultima di tante adunate rosanero in questa fase storica di rinascita; oppure il boato di un gremito Ceravolo (Catanzaro), dopo il gol di Donnarumma al 96esimo che ha tenuto in vita i calabresi (ai playoff da neopromossi) nello spareggio contro il Brescia; o ancora, allargando il discorso alla lotta salvezza e dunque al playout tra Bari e Ternana, la gara del San Nicola giocata davanti a 35mila tifosi. Insomma, il contorno della “post-season” di Serie B è stato davvero, come si suol dire, un bello spot per il calcio italiano, in linea con il trend positivo delle stagioni post-pandemia, in cui il ritorno negli stadi ha superato le aspettative. Nel caso della lega cadetta un grosso contributo è arrivato dalla presenza di grandi piazze, tifoserie “calde” o società storiche come Sampdoria (prima per media spettatori in stagione, 22.641 a partita), Palermo (22.635), Bari e Parma; come era accaduto nella scorsa stagione, ad esempio, con Genoa e Cagliari, o in passato con Verona, Bologna e Torino, fino ai casi più particolari e attempati di Napoli e Juventus.
Il Venezia arriva alla finale con il leggero favore del pronostico, dopo aver battuto sia all’andata che al ritorno il Palermo, e godendo del fattore-campo. Per i lagunari sullo sfondo dei prossimi 90 minuti c'è la controversa situazione della proprietà americana, tra scadenze imminenti e stop della FIFA sul mercato, in attesa di capire come andrà a finire con Duncan Niederauer e come muterà l’assetto societario; e, soprattutto, se ci saranno i presupposti - le garanzie finanziarie richieste dalla federazione - per l’iscrizione del club al prossimo campionato. Nonostante tutto ciò, la squadra di Vanoli, guidata dai 22 gol di Pohjanpalo, è stata tra le prime due-tre per tutto l’arco della stagione e ha visto sfumare la promozione diretta solo a primavera inoltrata. Domenica sera gli arancioneroverdi proveranno a ripetere l’impresa dei playoff 2021, in cui strappavano la promozione con un gol di Bocalon nei minuti di recupero contro il Cittadella. La Cremonese vista contro il Catanzaro, però, è un’avversaria ampiamente all’altezza della contesa, e punta a tornare in Serie A al primo tentativo, dopo la promozione del 2022 e l’immediata retrocessione. Il teatro del sogno grigiorosso, lo storico stadio Zini, è diventato recentemente di proprietà del club (il quinto tra le prime due serie italiane e il secondo in Lombardia, dopo l’Atalanta), a conferma delle ambizioni di Giovanni Arvedi, punto di riferimento di una delle ownership più ricche del calcio italiano.
A prescindere da chi completerà il terzetto tra Venezia e Cremonese, dunque, la Serie A 2024/25 è destinata ad accogliere progetti interessanti e che guardano con ambizione al proprio futuro. In primis il Parma (altra proprietà americana, legata al Krause Group), che da mesi sembra in tutto e per tutto una realtà della massima categoria; e ovviamente il Como dei fratelli Hartono (Indonesia), che sognano di “trasformare il club nel Manchester United d’Italia”. Si aggiungeranno alle tante proprietà straniere sbarcate in Serie A negli ultimi anni, dalle milanesi ai “cugini” (sempre meno provinciali) di Bergamo, ma anche Roma, Fiorentina, Bologna e Genoa. È rimasto un solo invito, ora, per iscriversi al ballo. E a noi spettatori, una divertente contesa per aggiudicarselo di cui resta da scoprire “solo” il gran finale.