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Alla scoperta dell’AEK Arena

Lo stadio della finale di Conference League

Alla scoperta dell’AEK Arena Lo stadio della finale di Conference League

Per il terzo anno consecutivo una squadra italiana giocherà la finale di Conference League e per la seconda stagione in fila sarà la Fiorentina a rappresentare la Serie A nell'ultimo, decisivo appuntamento di questa competizione. Rispetto alla scorsa stagione, quando la squadra di Vincenzo Italiano affrontò il West Ham da sfavorita perdendo poi 2-1, quest’anno la Fiorentina sulla carta parte favorita. L’avversario è l'Olympiacos, alla prima finale europea nella storia del club. La squadra greca ha però sorpreso tutti eliminando ai quarti di finale e in semifinale le due principali favorite alla vittoria del trofeo, ovvero i turchi del Fenerbaçhe e l’Aston Villa. Insomma, l’etichetta di underdog non dispiace all'Olympiacos, anzi sembra fornire ulteriori energie agli uomini allenati da José Luis Mendilibar. Senza contare che poi c’è un elemento che pende a favore dell'Olympiacos ovvero che la finale di Conference League 2024 si giocherà in Grecia, all’AEK Arena di Atene.

@aekfc Ανατριχίλα! Το εντυπωσιακό και συγκινητικό choreo των οπαδών της ΑΕΚ για τα 100 χρόνια του συλλόγου, σε όλη την έκταση των εξεδρών της OPAP ARENA λίγο πριν τη σέντρα του αγώνα με τον Άρη. Ένα συμβολικό ταξίδι στον αιώνα της ύπαρξης της ΑΕΚ, από την Πόλη, τη Σμύρνη και τον Πόντο μέχρι σήμερα, με «οδηγούς» τις μορφές του Κωνσταντίνου Σπανούδη, του Κώστα Νεγρεπόντη, του Νίκου Γκούμα, του Λουκά Μπάρλου και του Δημήτρη Μελισσανίδη! #aekaris #aekfc #aekfcseason2023_2024 #slgr #playoffs #aek100 #aekfc100 #100years πρωτότυπος ήχος - AEK FC

Come suggerisce il nome, non si tratta dello stadio di casa dell'Olympiacos ma è l’impianto in cui l’AEK Atene gioca le sue partite casalinghe. Un'arena con un enorme valore affettivo per i tifosi dell’AEK. Lo stadio infatti sorge nello stesso sito dove una volta si trovava il Nikos Goumas Stadium, ovvero lo storico impianto dell’AEK inaugurato nel 1930 e chiuso nel 2003 a causa dei danni provocati da un violento terremoto. Venne demolito sempre in quell’anno ma tra cavilli burocratici e politici, si dovette aspettare il 2017 per l’inizio dei lavori del nuovo stadio nonostante l’idea del comune fosse quella di sfruttare le Olimpiadi del 2004 per realizzare un nuovo impianto. Nel frattempo l’AEK Atene si era trasferito allo Stádio Olympiakó Spyros Louis, più comunemente conosciuto come Olympic Stadium, ovvero l’impianto più importante di Atene dove nel 2007 si disputò l’ultima finale europea in Grecia: la finale di Champions League tra Liverpool e Milan. La pandemia da COVID-19 frenò ulteriormente i lavori ma il 30 settembre 2022 arrivò il giorno tanto atteso dai tifosi dell’AEK con l’apertura della nuova AEK Arena.

@aekfc During Warm Up

Si tratta di uno stadio da 30.000 posti a sedere distribuiti su due anelli che corrono lungo tutta la struttura dell’impianto con tribune adiacenti al campo. L’impatto visivo dall’interno è notevole anche senza spettatori, grazie all’effetto ottico generato dalla presenza di seggiolini gialli e neri, ovvero i due colori ufficiali dell’AEK. L’impressione dall’esterno è invece quella di essere di fronte ad una sorta di antica cattedrale. Le decorazioni sono ridotte al minimo, quasi nulle se non fosse per la presenza di piccole arcate lungo tutta la fascia superiore, ma a fare la differenza è la decisione da parte dell’architetto Thanasis Kyratsous di utilizzare colori pastello per la recinzione come richiamo ad antiche mura. Una trovata cromatica esaltata anche dalla presenza di quattro colonne ai lati dell’impianto, un pilone per ogni angolo in modo da poter sorreggere la struttura. Due le concessioni alla modernità: gli schermi LED sospesi dal tetto situati dietro le due porte e la membrana bianca per rivestire il tetto. Per il resto l’AEK Arena pur essendo uno stadio completamente nuovo offre l’impressione di venire da un’altra epoca, di essere un impianto studiato per esaltare due elementi fondamentali per il calcio: il tifo e la passione.